Due diligence, tracciabilità, sostenibilità e molto altro. Quali sfide e quali opportunità nel nuovo Regolamento UE “Deforestazione Zero”?

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EUDR: Il nuovo Regolamento Europeo sulla Deforestazione Zero

Che cos’è il regolamento EUDR?

Il Regolamento Europeo sulla Deforestazione Zero (EUDR), approvato nel 2023, ha l’obiettivo di combattere la deforestazione e il degrado forestale a livello globale. Le aziende che importano prodotti come soia, carne bovina, cacao, legno, olio di palma e altri derivati sono tenute a garantire che la loro produzione non contribuisca alla deforestazione. Il regolamento introduce obblighi di due diligence, tracciabilità e trasparenza lungo tutta la catena di approvvigionamento.

Sfide e Opportunità del Regolamento EUDR

Il dibattito in Europa ha portato all’approvazione del regolamento che impone requisiti più stringenti per le aziende.  Scopo della normativa è di garantire l’accesso al mercato comunitario di materie prime e prodotti che non siano solo legali, ma anche sostenibili – la cui produzione quindi non abbia  provocato fenomeni di deforestazione e degrado forestale. Tale normativa, se approvata, riguarda soia, carne bovina, olio di palma, legno, cacao e caffè e alcuni prodotti derivati, come cuoio e cioccolato. Per quanto riguarda i prodotti legnosi, il nuovo regolamento andrà a sostituire il vigente regolamento UE sul legno (EUTR), e introducendo per gli importatori requisiti più stringenti sulla due diligence, la tracciabilità delle materie prime e la trasparenza della catena di approvvigionamento.

Risultati e Limi dell’EUTR

A dieci anni dalla sua adozione, l’EUTR ha raggiunto alcuni risultati positivi, come una diminuzione delle importazioni nell’UE di legname illegale, una maggiore consapevolezza degli operatori di mercato circa la questione dei tagli forestali di natura illegale, e un loro maggiore impegno nel controllo delle catene di approvvigionamento. Tuttavia, il conseguimento degli obiettivi della normativa è risultato  spesso difficoltoso e problematico, a causa di un percorso di attuazione complesso e dispendioso, in termini di tempo e risorse.  

Criticità nell’Implementazione dell’EUTR

La sfida per un’efficiente e rapida implementazione del nuovo regolamento negli stati membri ha quindi recentemente aperto una riflessione su alcune specifiche criticità rilevate durante l’applicazione dell’EUTR. Infatti,  insufficienti risorse umane e finanziarie attribuite alla Commissione e alle autorità̀ competenti, ritardi iniziali nell’applicazione del regolamento in alcuni stati membri, un numero limitato di controlli e  sanzioni non uniformi tra gli stati hanno costituito dei rilevanti fattori che hanno ostacolato un’interpretazione uniforme e un’applicazione coerente del regolamento, almeno nella sua prima fase di implementazione. 

Autonomia degli Stati Membri nel Regolamento EUDR

A proposito di questo si può ricordare, nel caso dell’EUTR, come ben 12 stati membri, tra cui l’Italia e la Spagna, abbiano definito l’autorità competente, e le sanzioni per le eventuali infrazioni, dopo più di un anno dall’effettiva entrata in vigore del regolamento (Marzo 2013). 

A questo riguardo, il nuovo regolamento sembra aver compiuto notevoli progressi, ridefinendo gli spazi di autonomia che permangono in capo ai singoli stati membri, per esempio richiedendo che le autorità competenti siano dotate di risorse sufficienti, e introducendo sanzioni che devono essere proporzionate al danno ambientale causato e al suo valore. Il testo presenta inoltre un quadro normativo più chiaro per gli stati membri sulle modalità di esecuzione di verifiche e controlli, per esempio contemplando livelli minimi per le ispezioni.

Coinvolgimento delle Dogane nel Regolamento EUDR

Tra i cambiamenti più innovativi, si segnalano anche il coinvolgimento diretto delle agenzie delle dogane degli stati membri, che potranno rilevare e comunicare eventuali rischi prima ancora che le merci facciano ingresso nell’Unione, fino alla possibilità di bloccare o confiscare i prodotti alle frontiere. Inoltre, un nuovo sistema digitale (il cosiddetto “registro”) semplifica la gestione dei dati (coordinate geografiche e paese di produzione per ciascun prodotto), l’accesso alle informazioni ufficiali, facilitando anche la cooperazione tra autorità doganali e altre istituzioni competenti. Tuttavia, questi cambiamenti rappresentano delle vere e proprio sfide per le diverse istituzioni nazionali, con il rischio di aumentare sostanzialmente il carico di lavoro delle autorità coinvolte. Il maggior peso politico ed economico del nuovo regolamento richiede da una parte una maggiore preparazione tecnica degli enti preposti ai controlli, e dall’altra un efficiente coordinamento tra le diverse autorità nazionali per gestire in maniera efficiente e trasparente – anche a livello operativo – l’attuazione del regolamento su tutto il territorio. 

Adeguatezza della Legislazione del Regolamento EUDR

Per assicurare che la legislazione sia davvero adeguata allo scopo e alla natura delle sfide da affrontare (sostenibilità, digitalizzazione e nuovi attori coinvolti), i negoziati in corso sul testo e i suoi contenuti dovranno tener conto di molti aspetti, a partire dai tempi e le risorse necessari per l’implementazione nei diversi contesti nazionali, oltre alla necessità di coordinare e armonizzare i prossimi passaggi legislativi delle diverse autorità nazionali.

In conclusione, le aziende che importano le materie prime e i prodotti che rientrano nel campo di applicazione del regolamento saranno fortemente influenzate dalla nuova normativa e dovranno quindi prepararsi al più presto per adeguarsi ai nuovi requisiti. Etifor monitora da anni le tendenze del mercato ed è all’avanguardia nella ricerca scientifica e nella consulenza su questi temi. Con l’applicazione del metodo EMMAEtifor può supportare le aziende nello sviluppo di catene di approvvigionamento prive di deforestazione.

Per approfondire, leggi anche “Approvato il nuovo regolamento europeo sulla deforestazione zero”