Doppia materialità e standard ESRS: cosa cambia per le imprese

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) ha introdotto requisiti più stringenti in materia di trasparenza sulla sostenibilità per le aziende europee. In questa guida, scoprirai cos’è la CSRD, quali obblighi impone, chi coinvolge, il principio della doppia materialità, i nuovi standard di rendicontazione e come Etifor supporta le aziende nel raggiungimento della conformità ESG.
Nei primi mesi del 2025 – dopo la pubblicazione di questo articolo – verrà discussa la proposta di semplificazione omnibus, che potrebbe modificare e ridimensionare alcuni obblighi di rendicontazione: attendiamo la pubblicazione ufficiale per valutarne l’impatto.
Cos’è la CSRD?
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) è una normativa dell’Unione Europea approvata nel 2022 ed entrata in vigore nel 2023, progettata per migliorare la trasparenza delle informazioni non finanziarie delle imprese. Sostituendo la precedente NFRD (Non-Financial Reporting Directive), la CSRD richiede alle aziende di fornire dettagli completi sulle loro performance ambientali, sociali e di governance (ESG).
Introduce l’obbligo di adottare gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che stabiliscono metriche uniformi per valutare l’impatto delle attività aziendali. Gli ESRS coprono temi come il clima, la biodiversità, l’uso delle risorse naturali, il benessere di chi lavora, la gestione della catena di fornitura, l’etica aziendale e la governance, garantendo una rendicontazione ampia e dettagliata.

A chi si applica la CSRD?
La CSRD si applica:
- Dal 1° gennaio 2024: alle grandi imprese di interesse pubblico con più di 500 dipendenti.
- Dal 1° gennaio 2025: a tutte le altre grandi imprese che superano almeno due di questi criteri: 250 dipendenti, 40 milioni di euro di fatturato, 20 milioni di totale attivo.
- Dal 1° gennaio 2026: alle PMI quotate (escluse le microimprese).
- Dal 1° gennaio 2028: alle imprese non UE con un fatturato superiore a 150 milioni di euro generato all’interno dell’UE.
Anche se l’obbligo diretto coinvolge relativamente poche aziende, si prevede un effetto a cascata che impatterà le numerose PMI italiane, poiché le grandi imprese e le case madri richiederanno ai fornitori e alle aziende della filiera informazioni ESG per garantire la propria conformità. Le sanzioni per la non conformità possono includere multe significative e restrizioni all’accesso ai finanziamenti pubblici e privati, rendendo cruciale per le aziende adeguarsi tempestivamente.
Cosa impone la CSRD?
La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) impone alle aziende l’obbligo di pubblicare report dettagliati su aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG). Le imprese devono rendicontare sia l’impatto delle proprie attività su persone e ambiente, sia il modo in cui le tematiche di sostenibilità influenzano la loro situazione finanziaria, seguendo il principio della doppia materialità. L’obiettivo è garantire trasparenza e fornire informazioni rilevanti a tutti gli stakeholder.
Rispetto alla precedente direttiva NFRD, la CSRD estende il perimetro della rendicontazione includendo dati relativi all’intera catena del valore, comprendendo prodotti, servizi, rapporti commerciali e catena di fornitura. Inoltre, introduce l’obbligo di conformarsi agli Standard Europei di Rendicontazione sulla Sostenibilità (ESRS) e di integrare queste informazioni nella relazione sulla gestione.
Un’altra novità riguarda la revisione delle performance ESG, che dovranno essere certificate da un revisore della sostenibilità. Inoltre, la documentazione dovrà essere digitalizzata nei formati XHTML e XBRL, per garantire accessibilità, confrontabilità e verificabilità da parte di investitori e stakeholder.
Cos’è la doppia materialità?
Il principio di doppia materialità, introdotto dalla CSRD, rappresenta un cambiamento significativo nella rendicontazione aziendale. Le imprese devono valutare le tematiche di sostenibilità da due prospettive:
- Materialità finanziaria (“outside-in”): analizza l’impatto che fattori ambientali, sociali e di governance possono avere sulla performance economica dell’azienda.
- Materialità di impatto (“inside-out”): esamina come le attività dell’impresa influenzano la società e l’ambiente.
Le questioni considerate materiali secondo uno o entrambi gli approcci devono essere rendicontate seguendo gli standard ESRS. L’analisi richiede di identificare i rischi finanziari e gli impatti attuali o potenziali legati alla sostenibilità, valutandone la rilevanza per la strategia aziendale e la trasparenza nei confronti degli stakeholder.
L’obbligo di adottare gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS)
Gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) stabiliscono criteri dettagliati per la rendicontazione ESG, assicurando trasparenza e comparabilità tra le imprese. Gli standard si suddividono in tre aree principali:
- Environment (E): comprende temi come cambiamento climatico (E1), inquinamento (E2), risorse idriche e marine (E3), biodiversità (E4) ed economia circolare (E5).
- Social (S): riguarda diritti umani e condizioni di lavoro (S1), impatti sulla comunità (S2) e relazioni nella catena del valore (S3).
- Governance (G): copre la condotta aziendale, etica e trasparenza (G1).
Gli ESRS vengono aggiornati periodicamente per riflettere le evoluzioni normative e le sfide globali, spingendo le aziende a migliorare la gestione della sostenibilità e ad applicare il principio della doppia materialità, come richiesto dalla CSRD.
Cosa possono fare le imprese per prepararsi alla CSRD?
Le imprese possono prepararsi alla CSRD valutando innanzitutto se e quando saranno soggette all’obbligo e definendo una roadmap. È utile rivedere la governance aziendale per chiarire ruoli e responsabilità nella rendicontazione, affrontare la doppia materialità coinvolgendo gli stakeholder e identificare eventuali lacune nei sistemi di raccolta dati.
Ogni azienda dovrà adattare il processo alla propria realtà, valutando rischi, opportunità e impatti finanziari per conformarsi agli ESRS. Prepararsi richiede un’analisi personalizzata e un approccio flessibile per garantire conformità e successo a lungo termine.
I servizi di Etifor per la CSRD
Etifor offre supporto strategico per la conformità alla CSRD, con servizi specifici come l’analisi della doppia materialità su clima e biodiversità (ESRS E1, E4), l’analisi di impatti, rischi, dipendenze e opportunità sui medesimi temi, la misurazione della carbon footprint e l’analisi della biodiversità (specie a rischio, vicinanza ad aree protette), lo sviluppo di strategie climatiche e di biodiversità per target Net Zero o nature positive e l’engagement degli stakeholder su questi temi. Scopri di più sui servizi di Etifor.