Riflettere sul sistema turistico per un futuro più sostenibile

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Chapada dos Veadeiros (Goiás, Brazil) 2020, by Helena Leonel Ferreira

La comunità globale è chiamata ora ad affrontare sfide sia dal punto di vista ambientale che sociale. Pensiamo ad esempio al superamento di 6 su 9 dei limiti planetari oppure il ritardo rispetto ai target definiti dall’Agenda 2030. Questi scenari non solo ci chiedono azioni di responsabilità verso l’ambiente e le comunità, ma rappresentano dei fattori di rischio rilevanti per le nostre economie compresa quella turistica.

Il turismo affonda le proprie radici nel sistema territoriale dove viene fruito: un’esperienza in un contesto montano di una regione italiana è diversa da quella nella regione confinante. Tale sistema territorio comprende il patrimonio naturalistico, storico ed artistico (capitale territoriale), il tessuto produttivo di aziende piccole medie e grandi (capitale economico e finanziario), la  popolazione residente (capitale umano) e le relazioni tra le parti (capitale sociale).

Pressioni su questo ecosistema hanno ripercussioni importanti sulla qualità dell’offerta turistica. Si pensi ad esempio alla tempesta Vaia che nel 2018 ha causato la distruzione di 42.800 ettari di bosco in tutto l’arco alpino determinando una perdita del valore paesaggistico. Dal punto di vista sociale, le proteste dei cittadini nelle maggiori destinazioni del turismo di massa allontanano il visitatore. 

Che ruolo ha il turismo in questo scenario?

Chapada dos Veadeiros (Goiás, Brazil) 2020, by Helena Leonel Ferreira

Cos’è il turismo sostenibile?

Il turismo sostenibile è un concetto che nasce dall’idea più ampia di sviluppo sostenibile. Come definito dall’UNWTO – l’Organizzazione Mondiale del Turismo – si tratta di “un turismo che tiene pienamente conto degli impatti economici, sociali e ambientali attuali e futuri, senza dimenticare le esigenze dei visitatori, dell’industria, dell’ambiente e delle comunità ospitanti”.

Questo approccio implica un’attenzione a tutti gli effetti del turismo, positivi e negativi, con l’intento di ridurre al minimo i primi e massimizzare i secondi, mantenendo il sistema in equilibrio.

Chapada dos Veadeiros (Goiás, Brazil) 2020, by Helena Leonel Ferreira

Un nuovo approccio alla gestione turistica

Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità è fondamentale un approccio coordinato al turismo sia nelle imprese che nei territori. 

Nelle imprese

L’impresa che intraprende un percorso di sostenibilità non può prescindere dal coinvolgimento dei portatori d’interesse sia interni che esterni: collaboratori, ospiti, enti pubblici, fornitori, comunità locali, associazioni, istituti di credito e investitori devono essere alleati di questa sfida. Importante è quindi individuare una figura di riferimento, il/la Sustainability Manager, che interagisca con tutte queste categorie per definire il percorso di miglioramento specifico per l’impresa. 

Nei territori

L’approccio coordinato al turismo sostenibile è responsabilità delle Destination Management Organizations (DMOs), organizzazioni che hanno il compito di facilitare i partenariati pubblico-privati nel turismo verso una visione collettiva della destinazione. Tradizionalmente le DMO hanno ricoperto funzioni di promozione territoriale, passando poi al design di esperienze che ha poi portato all’attivazione di processi di governance. Le sfide globali richiedono un ulteriore passo avanti trasformando le DMO da agenzie di promozione ad agenzie per il territorio: veri e propri custodi che si prendono cura della destinazione bilanciando gli interessi dei visitatori e della comunità locale attraverso la tutela delle risorse. Questo concetto in letteratura viene definito “Stewardship”. 

Chapada dos Veadeiros (Goiás, Brazil) 2020, by Helena Leonel Ferreira

Perché ci serve un turismo più sostenibile?

Serve quindi un cambio di paradigma: il territorio deve tornare protagonista, non essere ridotto a semplice risorsa da sfruttare. Quando il turismo riesce a integrarsi con il territorio, rispettandone i ritmi e le specificità, può generare benefici concreti e duraturi.

Il turismo sostenibile mira proprio a questo: creare esperienze che rispettano il territorio e che, allo stesso tempo, migliorano la qualità della vita delle comunità e dei visitatori.

“Siamo convinti che il turismo sia un veicolo straordinario di cambiamento positivo: per il territorio che, guidato da mani sapienti, riesce ad esprimere appieno la sua vocazione turistica e a trarne molteplici benefici, e per il viaggiatore che lì vive esperienze trasformative.”
Alessia Fiorentino, Turismo e Sviluppo Locale

In questo scenario le metriche tradizionali di arrivi e presenze non sono più sufficienti per definire il successo di una destinazione ma è necessario individuare nuovi indicatori, specifici per ogni territorio, per guidare il percorso di miglioramento continuo.

Come possiamo promuovere il turismo sostenibile?

Per rendere il turismo sostenibile servono strumenti efficaci, una visione di lungo periodo e la partecipazione attiva delle comunità locali. Etifor lavora in tutte queste direzioni.

Co-progettiamo strategie su misura che puntano a valorizzare i servizi ecosistemici, a diversificare l’offerta e a rigenerare il paesaggio, integrando dimensioni ambientali, culturali ed economiche.

Siamo inoltre membri del Global Sustainable Tourism Council (GSTC) e supportiamo le destinazioni turistiche e gli operatori nell’ottenere la certificazione secondo i suoi standard internazionali.

“Standard internazionali come quello del Global Sustainable Tourism Council ci possono guidare nel ripensare il modo in cui facciamo turismo, mettendo al centro le esigenze delle comunità locali e dell’ambiente in cui esse vivono.”
Federica Bosco, Turismo e Sviluppo Locale

Turismo sostenibile: esempi concreti in Italia

In Etifor supportiamo territori e destinazioni nel costruire un turismo più responsabile, autentico e rigenerativo, consapevoli che la sostenibilità non è un punto di arrivo ma un impegno continuo. Ecco tre progetti realizzati in Italia:

  • Siena – Abbiamo accompagnato il comune Toscano nel percorso di certificazione secondo i criteri del Global Sustainable Tourism Council (GSTC), per garantire una gestione turistica sostenibile e integrata.
  • Trentino – In questa regione abbiamo sviluppato un processo partecipativo per rafforzare la governance locale e l’identità delle destinazioni turistiche secondo i criteri GSTC.
  • Alta Badia – Qui abbiamo introdotto una strategia di turismo rigenerativo, coinvolgendo attori locali in un processo che valorizza il paesaggio e le comunità montane.

Questi casi dimostrano che è possibile fare turismo in modo sostenibile, aumentando il valore del territorio e migliorando l’esperienza per chi lo visita. 

Se rappresenti una destinazione e vuoi rafforzare l’attrattività del tuo territorio in modo sostenibile e duraturo, contattaci per scoprire come possiamo aiutarti.