Dopo la tempesta Vaia, in Alta Badia i turisti diventano protagonisti della rigenerazione del territorio.



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L’Alta Badia è una destinazione turistica montana dell’Alto Adige. Una delle caratteristiche del territorio è quella di avere un patrimonio ladino
ancora ben preservato, fatto di una propria lingua,  di tradizioni e di una filosofia che lega fortemente le persone alla natura. La destinazione è parte del
patrimonio Dolomiti UNESCO dal 2009, motivo che richiede un’attenzione particolare nella sua gestione.  Anche per questo, Alta Badia Brand ha deciso di impegnarsi attivamente in un percorso di sostenibilità e nel 2022 ha ottenuto la certificazione del Global Sustainable Tourism Council (GSTC).

Il progetto

La notte del 28 ottobre 2018 la tempesta Vaia si è abbattuta sul territorio causando la perdita di 41.000 ettari di foreste e danni per 2,8 miliardi di euro. Per far fronte a questa situazione, Etifor ha accompagnato Alta Badia nella definizione di un piano di azione considerando gli standard riconosciuti a livello internazionale, tra cui il già citato FSC ma anche GSTC e il protocollo Greenhouse Gas Protocol (GHG).

I tre standard sono stati presi in considerazione nello sviluppo di un piano climatico, articolato in tre fasi:

Misurare per comprendere l’impatto della catena del valore del turismo nella destinazione;
Coinvolgere tutti gli stakeholder nella riduzione e compensazione delle emissioni;
Rigenerare e restituire con progetti che migliorino l’ambiente e il benessere della comunità locale.

Il nostro contributo

Etifor ha accompagnato Alta Badia Brand in questo percorso. L’obiettivo della prima fase è stato quantificare le emissioni di gas ad effetto serra del settore turistico nei comuni che appartengono alla destinazione turistica Alta Badia e poi tramite un processo condiviso e partecipato da tutti i soggetti della valle si è puntato a ridurle il più possibile e compensare dove necessario.

Il ruolo dei turisti stessi è stato valorizzato a partire da una campagna di crowdfunding attraverso la piattaforma WOWnature, dove è stato possibile
finanziare la riforestazione dell’area ed è stata avviata una collaborazione con alcuni operatori turistici per rendere climate positive un festival del
libro.

La fase finale del progetto, detta di rigenerazione, è consistita nella riqualificazione dell’area danneggiata da Vaia. Tutti gli stakeholder coinvolti sono stati invitati a partecipare agli eventi di riforestazione, e il progetto ha seguito un rigoroso piano forestale con la certificazione FSC del legno. L’area è stata riforestata seguendo approcci diversi, così che tra 10 anni si sarà in grado di capire quale approccio sarà più efficace.

La rigenerazione ha incluso anche lo sviluppo di un’esperienza di food forest con pannelli che informano i visitatori sulle caratteristiche e gli usi delle specie
spontanee. Inoltre, è stata progettata un’esperienza guidata in collaborazione con uno chef locale e un’esperta botanica. I turisti procedono lungo un sentiero e vengono istruiti sugli effetti del cambiamento climatico, sulle caratteristiche delle erbe locali, sul loro uso in cucina e sulle loro proprietà curative.