Buona governance e finanziamenti innovativi per il fiume Brenta
- Governance per la natura
- Commissione Europea
- Italia
- 2019-2022
- www.parcofiumebrenta.it

ETRA S.p.A
Comune di Carmignano di Brenta
Veneto Agricoltura
Università di Padova
Consiglio di Bacino Brenta
Veneto Acque
Nel 2016, Etifor assieme ad associazioni e istituzioni dell’area del Medio-Brenta ha organizzato una campagna di crowdfunding Un Parco per il Fiume Brenta. L’obiettivo principale della campagna era quello di “risvegliare” istituzioni e la popolazione da un lungo “letargo” gestionale in cui l’area del fiume Brenta riversa da molti anni. La risposta della popolazione, delle imprese e della società civile è stata molto positiva e la campagna si è conclusa con la raccolta fondi più di successo in Italia per un sito Natura 2000.
Nel 2017 è stato finanziato il progetto per la costituzione del Gruppo Operativo Brenta (GO) 2020 e, nel 2018, è stata finanziata la seconda fase con l’approvazione del GO Brenta 2030. Le attività del Gruppo Operativo saranno complementari al LIFE Brenta 2030: il LIFE si occuperà delle azioni relative alle infrastrutture verdi in area Natura 2000, mentre il Gruppo Operativo si occuperà di lavorare in ambito agricolo nella fascia più estesa della pianura del Medio-Brenta. Condividendo obiettivi e approcci, ma con target geografici e di stakeholder diversi. La complementarietà del GO Brenta 2020 e del LIFE Brenta 2030 assicura una strategia di integrazione multi-fondo, aumentando l’efficienza e l’efficacia delle azioni. Questo percorso condiviso che chiamiamo “Parco Fiume Brenta”.
Il problema
LIFE Brenta 2030, progetto finanziato dal programma dell’Unione Europea LIFE – Nature and Biodiversity, affronterà le seguenti problematiche dell’area fluviale del Medio Brenta:
- Mancanza di buona governance e conflitti d’uso
La mancanza di un ente gestore locale che possa curare la gestione del patrimonio naturalistico e la contrazione della spesa pubblica per la formazione di nuovi Parchi sul territorio regionale, hanno aggravato la situazione di degrado dell’area fluviale. - Prelievi idrici e conseguente abbassamento della falda
Lo Schema Acquedottistico del Veneto Centrale ha identificato l’area del Medio-Brenta come fonte strategica regionale per il rifornimento della risorsa idrica potabile perché dal 2018 fornisce circa il 30% del fabbisogno di acqua potabile a livello regionale. Nell’ambito del progetto “Derivazione dalle falde del Medio Brenta” sono stati posizionati 7 nuovi pozzi per il prelievo idrico potabile, ma non sono state identificate opere di ricarica e mitigazione tali da rassicurare gli enti locali. - Elevata antropizzazione e uso ricreativo degli habitat e delle aree di salvaguardia idrica
Il sito si sviluppa in un’area ad elevata densità di popolazione, con circa 509/abitanti/km2. La mancanza di regolamentazione e di sensibilità nella fruizione delle aree golenali e dei bacini ex-cave provocano il disturbo generalizzato alle diverse specie faunistiche con il danneggiamento per calpestio dei vari habitat e l’abbandono di rifiuti. - Frammentazione ecologica e riduzione degli habitat derivata dall’uso agricolo ed estrattivo.
La zona del Brenta si sviluppa in un contesto a forte vocazione agricola: circa il 43% della superfice è dedicato alle coltivazioni e la crisi del settore diffonde sempre più l’utilizzo di forme meno sostenibili di gestione del territorio agricolo.
La soluzione
I partner del progetto LIFE Brenta 2030 lavoreranno insieme per realizzare le seguenti azioni:
Azioni preparatorie
- L’integrazione della pianificazione della risorsa idrica (Piano d’Ambito) con le misure di conservazione Natura 2000, servizi ecosistemici e infrastrutture verdi (aree salvaguardia idrica)
- Analisi dei servizi ecosistemici prioritari e sviluppo di scenari di intervento per futuri interventi di salvaguardia
- Progettazione esecutiva e valutazione ambientale degli interventi di ripristino e conservazione
- Governance, capacity building e animazione degli stakeholders del Medio-Brenta
Azioni di conservazione
- Implementazione del meccanismo pilota di finanziamento per la conservazione della risorsa idrica e della biodiversità
- Produzione vivaistica ed impianto nei siti di progetto di piante per l’incremento della biodiversità floristica
- Creazione di infrastrutture verdi/blu e ripristino di habitat umidi multifunzionali
- Infrastrutture per la riduzione dell’impatto dell’uso ricreativo
- Coinvolgimento del settore agricolo, promozione delle misure agroambientali e di altre opportunità di finanziamento
- Implementazione di un sistema di controllo ambientale innovativo a supporto del monitoraggio e della governance
Azioni trasversali
- Monitoraggio habitat e specie, degli impatti socio economici del progetto e dei servizi ecosistemici idrici
- Sviluppo degli strumenti di comunicazione e disseminazione, comunicazione tecnica rivolta a stakeholder chiave, networking e lobby per favorire la replicabilità e sostenibilità del progetto
- Attività di educazione ambientale e disseminazione rivolta alla popolazione locale e alle scuole primarie dei comuni rivieraschi
Il nostro contributo
Etifor ha ideato il progetto e condotto la fase di progettazione partecipata sul territorio. Nella fase di implementazione è responsabile delle seguenti macro-azioni:
- Calcolo del Costo Ambientale e della Risorsa (Environmental and Resource Cost – ERC) per il settore idrico in linea con il Decreto 39/2015 e l’art. 9 della Direttiva Acque.
- Sviluppo di un meccanismo di finanziamento innovativo attraverso il recupero del dell’ERC nella tariffa idrica.
- Gestione delle attività di animazione, consultazione e capacity building sul territorio.
- Coinvolgimento del settore agricolo, promozione delle misure agroambientali e di altre opportunità di finanziamento
- Supporto al Coordinatore (ETRA) nella gestione di progetto
- Sviluppo degli strumenti di comunicazione tecnica e lobby di settore (sito internet, social network, campagne di diffusione, ecc).