Buona governance e finanziamenti innovativi per il fiume Brenta



  • Scopri il nostro approccio per la Governance delle Risorse e delle Aree Naturali (GRAN)

  • ETRA S.p.A
    Comune di Carmignano di Brenta
    Veneto Agricoltura
    Università di Padova
    Consiglio di Bacino Brenta
    Veneto Acque

L’area del Medio Brenta, che si estende lungo il corso del fiume Brenta tra le province di Vicenza e Padova, è riconosciuta a livello europeo e inserita nella rete Natura 2000 per la sua rilevanza ambientale e culturale. Un’area è strategica anche per la fornitura di diversi servizi ecosistemici, tra cui l’acqua potabile: è la più importante fonte di approvvigionamento idrico del Veneto. 

Tuttavia il Medio Brenta richiede una gestione complessa, a causa del numero e della varietà di enti coinvolti. L’area inoltre è sottoposta a rischi sia per la conservazione idrica sia per la biodiversità a causa dell’elevato prelievo di acqua, dell’antropizzazione, dell’uso agricolo intensivo del suolo, dell’elevata frequentazione del sito per scopi ricreativi e dell’effetto dei cambiamenti climatici.

Il problema

LIFE Brenta 2030, progetto finanziato dal programma dell’Unione Europea LIFE – Nature and Biodiversity, ha affrontato le seguenti problematiche dell’area fluviale del Medio Brenta:

La mancanza di un ente gestore locale che possa curare la gestione del patrimonio naturalistico e la contrazione della spesa pubblica per la formazione di nuovi Parchi sul territorio regionale, hanno aggravato la situazione di degrado dell’area fluviale.

l’area del Medio-Brenta è la fonte strategica regionale per il rifornimento di acqua potabile: dal 2018 fornisce circa il 30% del fabbisogno. Nell’ambito del progetto “Derivazione dalle falde del Medio Brenta” sono stati posizionati 7 nuovi pozzi per il prelievo idrico potabile, ma non sono state identificate opere di ricarica e mitigazione tali da rassicurare gli enti locali.

il sito si sviluppa in un’area ad elevata densità di popolazione, con circa 509/abitanti/km2. La mancanza di regolamentazione e di sensibilità nella fruizione delle aree golenali e dei bacini ex-cave disturbano le specie faunistiche con il danneggiamento per calpestio dei vari habitat e l’abbandono di rifiuti.

la zona del Brenta si sviluppa in un contesto a forte vocazione agricola: circa il 43% della superficie è dedicato alle coltivazioni e la crisi del settore diffonde sempre più l’utilizzo di forme meno sostenibili di gestione del territorio agricolo.

I risultati del nostro impegno

Attraverso il coinvolgimento dei 15 comuni locali, il progetto LIFE Brenta 2030 ha sviluppato un modello di buona governance per il Medio Brenta, focalizzandosi su 3 elementi fondamentali dell’area: acqua, biodiversità e aspetti ricreativi. 

Lavorando alle tre componenti della governance secondo il nostro approccio GRAN, abbiamo ottenuto i seguenti risultati: 

  • Governance istituzionale: L’assegnazione al Consiglio di Bacino Brenta, già ente di governo del Servizio Idrico Integrato (SII), della delega di gestione del sito Natura 2000 “Grave e zone umide del Brenta” (primo caso in Italia). 
  • Governance funzionale: L’integrazione delle misure di conservazione per la tutela del sito Natura 2000 “Grave e Zone Umide del Brenta” nel programma degli interventi del Piano d’Ambito.
  • Governance economica: La definizione di uno schema di finanziamento per la gestione integrata del sito Natura 2000 che comprende una componente tariffaria (Costi Ambientali e della Risorsa, ERC) e altri finanziamenti pubblici e privati. 

È stato sviluppato, testato e applicato un Pagamento per Servizi Ecosistemici per la protezione della biodiversità e la conservazione della risorsa idrica. Il meccanismo prevede la compensazione degli impatti ambientali negativi causati dal consumo dell’acqua da parte degli utenti finali, secondo il principio “chi inquina/usa paga”.

Il meccanismo si fonda sull’identificazione, a livello di bacino, dei cosiddetti Costi Ambientali e della Risorsa (Environmental and Resource Costs, ERC).

  • Costi Ambientali sono i costi legati ai danni che l’utilizzo stesso delle risorse idriche causa all’ambiente, all’ecosistema o ad altri utilizzatori. Sono definiti come le spese, gli interventi e gli obblighi per il ripristino, la riduzione o il contenimento del danno prodotto dagli utilizzi idrici e sono da imputare direttamente al soggetto che utilizza la risorsa o fruisce di un servizio idrico.
  • Costi della Risorsa, invece, sono i costi delle mancate opportunità imposte ad altri utenti in conseguenza dello sfruttamento intensivo delle risorse, al di là del loro livello di ripristino e ricambio naturale.

Gli interventi di mitigazione e compensazione di questi costi possono essere integrati nella tariffa idrica, generando una fonte di finanziamento sostenibile ed equa per la conservazione della biodiversità e dell’acqua sul Brenta.

Una metodologia replicabile

Per permettere questa integrazione è stata sviluppata una metodologia standard e replicabile che comprende:

  • l’analisi degli impatti e delle pressioni su e da parte del SII (Servizio Idrico Integrato), come gli impatti sulla falda e sulla biodiversità e le pressioni del settore agricolo e industriale;
  • la definizione di Soluzioni basate sulla Natura (Nature-Based Solutions, NBS) in grado di prevenire tali impatti. Si tratta ad esempio di siepi, boschetti, Aree Forestali di Infiltrazione, agricoltura biologica e conservativa.
  • l’adeguamento delle voci tariffarie per includere i costi associati a tali misure nella tariffa idrica. 

Questa metodologia è stata poi applicata mediante l’inserimento di un milione di euro di interventi di mitigazione ambientale nel Piano d’Ambito valorizzandoli come ERC: la proposta tariffaria è stata poi approvata da ARERA, facendo diventare questo caso un’innovazione assoluta a livello nazionale.

Per ulteriori informazioni sul progetto LIFE Brenta 2030 e sui suoi risultati puoi visitare il sito www.parcofiumebrenta.it e consultare la pubblicazione “Acqua potabile e ambiente: Verso un servizio idrico a impatto zero”

Etifor, in quanto promotore dell’iniziativa insieme ad ETRA, ha curato le attività tecniche di ricerca e sviluppo e l’animazione, la consultazione e la formazione sul territorio.

Il progetto è ora nella sua fase di replicazione: gestisci un’area in cui l’acqua è una risorsa fondamentale e vorresti migliorarne la gestione? Stiamo cercando utilities dell’acqua o enti gestori con cui adattare ed applicare questa metodologia. Se sei interessato, contattaci

Se invece ti interessano maggiormente gli aspetti di governance, scopri il nostro servizio.