Dal 23 al 26 aprile a Stoccolma si è tenuta la conferenza annuale del GSTC: l’evento ha riunito 500 partecipanti provenienti da oltre 50 Paesi. Centinaia di persone, inoltre, hanno seguito il panel da remoto. Il tema di quest’anno? “Purposeful Travel”, viaggiare con uno scopo.  

I nostri esperti di turismo sostenibile hanno attivamente preso parte alla conferenza, cogliendo questa preziosa occasione di confronto, aggiornamento, stimolo e scambio di nuove idee. 

Quello attuale, infatti, per il turismo è un momento decisivo: se da un lato è evidente una ripresa del settore con picchi di presenze pari se non superiori al periodo pre-pandemico, dall’altro sono in aumento le tensioni e i conflitti a livello globale. Il turismo si trova ad affrontare un alto livello di complessità, sia per le sue molteplici sfaccettature sia per gli importanti impatti sul territorio, ancora di più quando gestito con un approccio sostenibile.

Lo standard globale definito dal Global Sustainable Tourism Council si conferma essere uno strumento assolutamente efficace per poter interpretare e affrontare questa complessità su diversi fronti. 

Uno di questi è quello della formazione: per questo la nostra Sustainable Tourism Manager, Federica Bosco, ha partecipato al training dedicato agli auditor interni mentre la nostra consulente Martina Catte ha presentato il progetto europeo WeNaTour, di cui siamo partner, nella cornice dell’Academic Symposium.

Uno spazio è stato dedicato anche al lavoro del GSTC Italy Working Group, con un focus specifico sulle strategie nature positive a cura di Stefano Ravelli. Federica Bosco ha inoltre condiviso quanto la certificazione di gruppo per strutture ricettive e piccole e medie imprese sia un’opportunità da cogliere per lavorare insieme in ottica di sostenibilità – come nel caso del percorso intrapreso nel primo distretto sostenibile in Trentino.

La conferenza è stata un’occasione per ascoltare, scoprire buone pratiche e confrontarci con chi affronta queste tematiche in altre parti del mondo. In particolare, i temi chiave particolarmente significativi sono stati:

Soluzioni innovative sviluppate da settori non inerenti al mondo del turismo permettono oggi di raccogliere ed analizzare dati per poter interpretare i territori e i rischi a cui sono sottoposti, misurare gli impatti del turismo sotto diversi aspetti e di conseguenza prendere decisioni per un equilibrato sviluppo del territorio o per un’efficiente gestione dei flussi turistici. Sempre più, chi dovrà prendere decisioni per la sostenibilità in destinazioni turistiche dovrà interfacciarsi con questa complessità, andando oltre indicatori puramente “turistici” come arrivi e presenze.

La comunicazione può diventare un potente amplificatore degli effetti positivi del turismo per il territorio, in quanto può stimolare i visitatori non solo a preferire opzioni più sostenibili ma anche ad impegnarsi in prima persona per contribuire al benessere di comunità e ambiente. Educare i turisti al rispetto della destinazione e come possono collaborare è però tanto importante quanto comunicare le proprie azioni e i propri risultati in maniera chiara e veritiera, con il supporto di dati verificati. Questa prerogativa per dichiarazioni ambientali comprovate diventerà presto non solo una buona pratica ma un obbligo, con l’imminente approvazione della direttiva europea sui Green Claims.

Per affrontare la complessità del sistema turistico con maggiore specificità, ai set di criteri sviluppati dal GSTC per la sostenibilità di destinazioni turistiche, strutture ricettive e tour operator, si è aggiunto a febbraio un nuovo set di criteri dedicato al turismo MICE (meetings, incentives, conferences and exhibitions) ed è in fase di elaborazione un nuovo set dedicato alla sostenibilità delle attrazioni. 

Ai temi delle attrazioni e del MICE sono stati dedicati due workshop, in occasione dei quali esperti ed esperte del turismo hanno potuto discutere dell’applicabilità dei criteri MICE e partecipare alla consultazione finalizzata alla revisione dei criteri per le attrazioni.

Il turismo può essere un mezzo privilegiato per supportare la biodiversità grazie all’adozione di nature based solutions e ad azioni di rewilding nelle destinazioni. Riconnettere le persone alla natura diventa una delle missioni del turismo per affrontare non solo la crisi climatica ma anche quella ecologica. Per fare ciò, c’è bisogno di collaborazioni e scambi di conoscenze tra esperti di turismo e di ripristino degli ecosistemi e rewilding. Importante è anche attivare dei sistemi di finanziamento in cui è il turismo a contribuire direttamente al ripristino degli ecosistemi grazie al supporto dei privati, come nel caso del progetto europeo GoNaturePositive!

Durante la conferenza sono emerse molte soluzioni e spunti di riflessione per rispondere alle diverse sfide che, anche noi di Etifor, ci troviamo ad affrontare nei nostri progetti.

Scopri di più sulla certificazione GSTC!