Normative europee e nuove sfide per una filiera sostenibile: come prepararsi al cambiamento
Cosa si intende per filiera sostenibile?
Con il termine filiera (o supply chain in inglese) si intende l’intera catena di produzione e distribuzione di un prodotto o di un servizio, che include tutte le attività dei diversi attori lungo le diverse fasi del ciclo di produzione. Migliorare la sostenibilità della filiera rappresenta una delle leve più importanti per le aziende per avere reali impatti positivi: infatti, il 90% dell’impatto dei processi produttivi è determinato proprio dalle filiere dei fornitori.
Quali sono gli elementi che rendono una filiera sostenibile?
Affinché una filiera sia sostenibile deve riuscire a integrare buone pratiche in grado di avere impatti – di natura sociale, economica e ambientale – positivi in tutto il ciclo di vita dei prodotti e servizi. Sempre più ragioni – anche di natura normativa – stanno spingendo moltissime aziende a intraprendere percorsi per incrementare la sostenibilità delle proprie filiere.
Le motivazioni e i vantaggi di una filiera sostenibile
Diverse motivazioni possono spingere le aziende a intraprendere percorsi finalizzati a migliorare la sostenibilità delle proprie filiere. In primis, una forte cultura interna aziendale può rappresentare la principale spinta per ridurre gli impatti negativi delle proprie filiere. Un forte impegno aziendale verso la sostenibilità può, a sua volta, migliorare la motivazione e la produttività dei propri dipendenti.
Un’altra motivazione può essere collegata alle aspettative dei diversi attori della filiera. Garantire una filiera sostenibile, infatti, significa migliorare la propria reputazione tra i propri partner e garantire così una proficua e continuativa collaborazione con i propri fornitori anche in contesti dove il rapporto con le comunità locali risulta fondamentale.
Essere inclusi in una filiera sostenibile che rispetta standard internazionali, in particolare in certi settori, come quello agroalimentare e tessile, consente di posizionarsi sul mercato in maniera differente e vantaggiosa, guadagnando in termini di reputazione tra i consumatori finali. Infatti, col passare del tempo i consumatori si stanno dimostrando sempre più attenti a queste tematiche, dimostrandosi disposti a riconoscere un maggior valore al prodotto o a un servizio acquistato se questo rispetta tali aspetti.
Secondo la ricerca “Dieci anni di CSR: un bilancio sul futuro”, 2 italiani su 3 si dichiarano pronti a spendere di più per un prodotto sostenibile e quasi la metà della popolazione vorrebbe comprendere se un’azienda è realmente impegnata nella sostenibilità
Una gestione sostenibile della filiera può efficientare la filiera di approvvigionamento delle materie prime, contribuendo a ridurre così anche i costi di energia, acqua e uso di materiali naturali e sintetici, oltre a ridurre i rischi legati ai danni alla salute e alla sicurezza dei lavoratori.
L’importanza di una filiera tracciata e controllata alla luce delle recenti iniziative legislative europee
Una gestione sostenibile delle filiere può ridurre fortemente gli impatti negativi, in particolare quelli ambientali, e contribuire così a contrastare la crisi climatica. Consapevole di questo, negli ultimi anni la Commissione Europea ha intrapreso alcune importanti iniziative legislative per spingere le aziende ad analizzare attentamente le proprie filiere e selezionare i propri fornitori. In particolare, queste nuove iniziative legislative riguardano in particolare le filiere agro-alimentari e le filiere tessili.
Tra queste, l’European Deforestation-free products Regulation (EUDR) richiederà – a partire dal 30 Dicembre 2024 – alle aziende importatrici e trasformatrici di importanti prodotti agroforestali, come soia, cacao legno e caffè, di condurre una dovuta diligenza per garantire la tracciabilità della filiera e nello stesso tempo che i prodotti venduti siano legali e non collegati alla deforestazione o al degrado di aree forestali.
Il regolamento europeo sull’Ecodesig (ESPR), obbligherà entro il 31 dicembre 2030, molte aziende europee, come quelle incluse nelle filiere tessili, a progettare i prodotti affinché siano circolari e durevoli e dotati di un passaporto digitale che ne tracci i passaggi produttivi, oltre a fornire ai consumatori informazioni per utili per il loro corretto mantenimento.
Analogamente, la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) imporrà dal Luglio 2027 alle grandi imprese l’obbligo di identificare e gestire gli impatti negativi sui diritti umani e sull’ambiente nelle proprie operazioni, nelle imprese controllate e/o collegate e nelle catene di attività.
L’esigenza di filiere non solo sostenibili, ma anche trasparenti
Dato che la forte crescita di iniziative comunicative socio-ambientali da parte delle aziende relativamente a “filiere sostenibili” o “filiere verdi”, la Commissione Europea ha pubblicato importanti atti normativi per evitare il greenwashing.
A proposito di questo, la direttiva “Corporate Sustainability Reporting Directive” (CSRD) entrata in vigore nel gennaio 2024, imporrà dal 2025 alle imprese non quotate di medie dimensioni una rendicontazione dettagliata della sostenibilità, basata su metriche ambientali, sociali e di governance (ESG) comparabili.
La direttiva Green Claims, la cui proposta è stata approvata a dalla Commissione a Marzo 2023, riguarda invece la comunicazione del livello di sostenibilità dei prodotti e degli impatti delle aziende. In particolare, alle aziende sarà richiesto di comprovare le dichiarazioni rilasciate in merito agli aspetti ambientali, alle prestazioni dei propri prodotti e dei loro processi produttivi, utilizzando metodi solidi, verificabili e scientificamente validi.
Come rendere la filiera più sostenibile? Il caso del cacao
Il cacao è una delle colture responsabili di una parte significativa della deforestazione a livello globale, specialmente in aree tropicali come l’Africa occidentale e il Sud America. La domanda crescente ha spinto alla conversione di vaste aree forestali in monocolture di cacao, con conseguenze devastanti per la biodiversità e gli ecosistemi locali.
Un esempio di filiera sostenibile del cacao è rappresentato dalle coltivazioni basate sui principi dell’agroforestazione. Questo approccio prevede la gestione integrata di colture di cacao e specie arboree autoctone, che contribuiscono a mantenere l’equilibrio dell’ecosistema locale e a preservare la biodiversità. Le piantagioni di cacao affinché possano essere definite sostenibili devono rispettare parametri ben precisi, come la riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, il miglioramento delle condizioni di lavoro dei produttori e la tracciabilità lungo tutta la filiera.
Inoltre, coltivazioni di cacao integrate con l’agroforestazione possono apportare significativi miglioramenti al benessere delle comunità locali, garantendo un reddito equo e sostenibile ai coltivatori e preservando le aree forestali dal rischio di degrado o conversione in monocolture intensive. Questo tipo di approccio non solo protegge le foreste, ma può facilitare anche il rispetto di standard ambientali e sociali richiesti dalle normative europee, come l’EUDR.
Come Etifor può aiutare a rendere la tua filiera sostenibile?
Grazie al suo approccio EMMA, Etifor è in grado di supportare le aziende nel rendere le proprie filiere più sostenibili, affrontando i rischi legati alla deforestazione. Questo fenomeno rappresenta non solo la principale minaccia per la biodiversità a livello globale, ma anche una delle cause più rilevanti dell’attuale crisi climatica.