Un nuovo strumento per finanziare la conservazione della biodiversità
Fattori diretti e indiretti della perdita di biodiversità. Fonte: IPBES, 2019
Perché la biodiversità è importante?
Il Living Planet Report (WWF 2022) definisce la biodiversità come “la varietà di vita e le interazioni tra gli organismi viventi a tutti i livelli sulla terra, nell’acqua e nell’aria” (WWF 2022, p.17). Cibo, medicinali ed energia sono solo alcuni dei servizi chiave forniti dagli ecosistemi terrestri, d’acqua dolce e marini. Questi ecosistemi offrono anche esperienze fisiche e psicologiche, apprendimento e ispirazione, sostenendo nel contempo identità e senso di appartenenza. Tutto ciò che ci permette di vivere proviene dalla natura (Ibidem).
Negli ultimi 50 anni, abbiamo perso l’1-2,5% di uccelli, mammiferi, anfibi, rettili e pesci, e circa un milione di specie vegetali e animali sono a rischio di estinzione (WWF, 2022). L’uso insostenibile delle risorse terrestri e marine, il cambiamento climatico, l’inquinamento e le specie aliene invasive sono i principali fattori responsabili della perdita di biodiversità. In particolare, il cambiamento dell’uso del suolo contribuisce al 25% della perdita di biodiversità ed è stimato che il 32% dell’area terrestre mondiale ne sia stato influenzato (Winkler et al., 2021). Questi fattori sono aggravati da cause indirette come la sovrappopolazione, la domanda di energia, cibo e altri materiali, l’uso di tecnologie inefficienti, diverse modalità di gestione delle risorse naturali, conflitti ed epidemie (Ibidem).
Cosa sono i crediti di biodiversità?
Biodiversity Credits o Crediti di Biodiversità sono uno strumento economico che può essere utilizzato per finanziare progetti e attività che producono risultati positivi e misurabili per la biodiversità (ad esempio, reintroduzione di specie in pericolo, ripristino degli ecosistemi e protezione degli habitat, ecc.) attraverso la creazione e la vendita di unità di biodiversità (WEF, 2022). Come tali, possono essere definiti come Pagamenti per i Servizi Ecosistemici.
I crediti per la biodiversità possono aiutare il settore pubblico e privato a realizzare un sistema economico che genera risultati positivi per l’ambiente, ma solo se si applicano le seguenti condizioni (WEF, 2022):
- se è in vigore una governance trasparente;
- se le popolazioni indigene e le comunità locali sono coinvolte nel progetto;
- se vi è chiarezza in merito all’aggiunta di valore, misurazione, rendicontazione e verifica (MRV) delle soluzioni messe in atto;
- se si tiene conto degli impatti a lungo termine, incluse le conseguenze non volute, sulle aree coinvolte e sulle circostanti.
Compensazioni di biodiversità e crediti di biodiversità
Le compensazioni (biodiversity offset) e i crediti per la biodiversità (biodiversity credits) possono avere un design simile. Ciò che li differenzia è lo scopo per cui vengono acquistati. I crediti per la biodiversità sono destinati a essere un investimento per la conservazione e il ripristino della biodiversità, mentre le compensazioni per la biodiversità sono un risarcimento per i danni causati all’ambiente. Per questo è fondamentale, per Etifor, ricorrere alle compensazioni per la biodiversità una volta applicata la gerarchia della mitigazione (mitigation hierarchy) per compensare gli impatti residui che non potevano essere evitati, mitigati o ripristinati.
Secondo il nostro approccio, i crediti di biodiversità sono parte integrante del percorso per diventare un’azienda Nature Positive.
Business case dei crediti di biodiversità
La biodiversità presenta sia rischi che opportunità per le imprese. I rischi finanziari non si limitano solo alle catene di approvvigionamento e alle operazioni commerciali, ma includono anche rischi sistemici ampi associati alla diminuzione e degradazione della natura (WEF, 2022). Passare da un percorso di business as usual a un modello economico che ha un impatto positivo sulla natura può creare opportunità commerciali per oltre 10,1 trilioni di dollari (WEF, 2022). Mitigando i rischi sistemici associati alla diminuzione e degradazione della natura, i crediti per la biodiversità rappresentano non solo un’eccellente opportunità commerciale, ma sono anche uno strumento innovativo per finanziare azioni volte alla conservazione, protezione e ripristino della biodiversità, affrontando contemporaneamente gli obiettivi climatici e idrici.
Tipi di rischi sistemici associati alla diminuzione e degradazione della natura. Fonte: World Economic Forum, 2022
Casi studio dei crediti di biodiversità
A livello globale, sono in corso diverse iniziative per progettare crediti per la biodiversità e testare il mercato volontario di questi crediti. In questa sezione presentiamo tre studi di caso.
- Italia: “BIOCLIMA”
Nel 2022, la Regione Lombardia, insieme alla Fondazione Cariplo e Etifor, ha avviato un’iniziativa pubblico-privata per sostenere gli investimenti nelle aree protette della regione Lombardia. Il meccanismo prevede il coinvolgimento di aziende private attraverso la valutazione economica dei servizi ecosistemici (tra cui la biodiversità) generati dalle aree forestali protette locali certificate. Pertanto, gli enti gestori che desiderano presentare domanda al fondo pubblico “BioClima” devono presentare almeno il 30% di finanziamento privato, proveniente da aziende private che mirano a trarre vantaggio dagli impatti positivi generati dall’area protetta.
- Nuova Zelanda: “Sustainable Development Unit”
Nel luglio 2022, la Nuova Zelanda ha lanciato dei nuovi crediti di biodiversità collaborando con Ekos e con il sostegno finanziario di Waikato Trust, Wel Energy Trust e D.V. Bryant Trust. Questi crediti sono chiamati “Sustainable Development Units” e sono acquistati dalla società di filiera, Profile Group Limited. I crediti finanziano la gestione conservativa di 83 ettari presso Sanctuary Mountain Maungatautari. I crediti di biodiversità non sono compensazioni e sono stati emessi per ottenere risultati a breve termine sulla biodiversità.
- Colombia: “Voluntary Credits for Biodiversity“
La Colombia ha introdotto i suoi nuovi crediti di biodiversità lo scorso maggio 2022, creati da ClimateTrade e Terrasos. Questi biocrediti sono chiamati “voluntary biodiversity credits” (VBC) e sono stati emessi per la prima volta da Bosque de Niebla-El Globo Habitat Bank. Ogni VBC, costa circa 30 dollari, corrisponde a 30 anni di conservazione e/o ripristino di 10 metri quadrati della foresta di Bosque de Niebla, una foresta pluviale che ospita molte specie a rischio di estinzione.