Nasce un network per formare professionisti di filiere a zero deforestazione attraverso il progetto europeo EMMA4EU

Tra il 1990 e il 2020, 420 milioni di ettari di foreste sono andati persi a livello globale. Dal 2015 al 2020 il tasso di deforestazione è stato pari a 10 milioni di ettari ogni anno. A causare questa situazione così drammatica è l’espansione dei terreni agricoli per la produzione delle cosiddette Forest Risk Commodities, ovvero le materie prime a rischio forestale. Oltre alla deforestazione, il processo di produzione contribuisce in modo significativo alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità, soprattutto nei Paesi tropicali. Il progetto EMMA4EU nasce come iniziativa europea che unisce università, istituti di ricerca, aziende e organizzazioni no profit, con l’obiettivo di affrontare il problema della “deforestazione incorporata”.

I colpevoli nascosti della deforestazione e il ruolo dell’Europa

Nella vita di tutti i giorni, ciascuno di noi consuma almeno una materia prima a rischio forestale come carne bovina, legno, olio di palma, soia, cacao, caffè e gomma. La loro produzione costituisce uno dei maggiori fattori di deforestazione nelle regioni tropicali.

L’Unione Europea è il secondo importatore di queste materie prime, responsabile del 16% della deforestazione globale: ecco perché si parla di “deforestazione incorporata”. Sebbene siano state numerose le iniziative nate per affrontare questa emergenza, restano altrettante le sfide significative da affrontare. Tra queste, l’identificazione dei rischi legati alla tracciabilità dei prodotti e alle informazioni sui fornitori attraverso la mappatura della filiera, la necessità di migliorare la due diligence e la valutazione dei rischi, il monitoraggio dei cambiamenti nell’uso del suolo e il collegamento dei sistemi di produzione di materie prime specifiche. Tuttavia, problemi di trasparenza, efficacia pratica limitata e complessità terminologica possono essere un ostacolo ai progressi in questo senso. Inoltre, i meccanismi normativi esistenti sono spesso frammentati e inefficaci.

Per rispondere a queste sfide, la Commissione europea ha introdotto il Regolamento sui prodotti privi di deforestazione (EUDR), che mira a vietare l’importazione e l’esportazione di materie prime prodotte su terreni deforestati o degradati dopo il 2020.

L’obiettivo di EMMA4EU: costruire un’alleanza a “zero deforestazione”

Attualmente, i programmi di istruzione e formazione nazionali non approfondiscono adeguatamente i temi legati alla deforestazione. Da questa evidenza, e dalla necessità di colmare questa lacuna formativa, nasce il progetto EMMA4EU, cofinanziato dal programma Erasmus+ della Commissione europea. Il consorzio del progetto riunisce istituti di istruzione superiore, organizzazioni di formazione professionale, imprese, enti pubblici e ONG. In questo senso, l’alleanza mira anche a sviluppare soluzioni formative innovative, dotando nuovi professionisti di competenze multidisciplinari in materia di conformità, responsabilità sociale d’impresa e digitale, creando nuove professionalità in grado di rispondere alle sfide sopra citate: i Deforestation-Free Supply Chain Managers. Questi professionisti saranno figure fondamentali per facilitare la transizione verso filiere più sostenibili e garantire la conformità al Regolamento EUDR.

Le prossime tappe del nostro viaggio

EMMA4EU ha iniziato il suo percorso nel giugno 2023. I partner del progetto, tra cui Etifor, Università degli Studi di Padova, Wageningen University & Research, Preferred by Nature, Albert-Ludwigs-Universität Freiburg, Open Forests, Copenhagen Business School, AidEnvironment, Makerere University e Fòrema, hanno dato il via ai lavori a luglio con un primo incontro online. Il 2 e 3 novembre, i partner di progetto provenienti da Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Uganda si sono finalmente incontrati di persona presso la storica Villa Bolasco, un gioiello architettonico risalente agli anni ’50 del XIX secolo e di proprietà dell’Università di Padova a Castelfranco Veneto.

Il primo giorno, attraverso attività partecipative, i partner si sono confrontati sulle competenze che i futuri manager delle filiere a zero deforestazione dovranno sviluppare. Il giorno successivo si è dialogato sulle modalità attraverso cui, grazie ai criteri di alcune certificazioni di sostenibilità, le aziende possono allinearsi alla nuova EUDR e anche su quali saranno le sfide e le difficoltà per i produttori nei prossimi anni.

Tra i tanti vantaggi, emergono infatti anche diverse criticità legate ai costi e agli standard richiesti, in particolare per i piccoli produttori. In una tavola rotonda, quattro esperti di certificazioni (Fairtrade, Forest Stewardship Council Italia, Unione Italiana Olio di Palma Sostenibile, Tavola Rotonda sull’Olio di Palma Sostenibile) si sono confrontati sull’importanza di attuare il Regolamento EUDR per migliorare la sostenibilità delle filiere senza lasciare indietro chi ha bisogno di sostegno. Durante il progetto, sarà interessante continuare questo dibattito per facilitare l’attuazione del Regolamento e la sua integrazione.