Stime, approcci metodologici e VET

I servizi ecosistemici sono tanto vitali per l’uomo quanto scarsamente considerati a livello economico. Poiché molti di questi servizi sono sempre stati a disposizione, senza alcun mercato e gratuitamente, per lungo tempo il loro valore reale non è stato compreso dalle previsioni economiche della società. Nei secoli l’umanità non è riuscita a gestire il capitale naturale in modo sostenibile, sovra-sfruttando gli ecosistemi con la conseguente riduzione della loro resilienza e diminuendo la loro capacità di fornire benefici al genere umano. Dagli anni ’70 del secolo scorso siamo infatti in una condizione di overshooting, cioè consumiamo risorse più velocemente di quanto il Pianeta riesca a ricostituirne. Il Global Footprint Network riporta infatti che attualmente avremmo bisogno di 1,6 Terre per mantenere l’attuale popolazione mondiale e i suoi standard di vita, entrambi in aumento. Risulta fondamentale quindi riconoscere l’importanza del ruolo che gli ecosistemi svolgono nel mantenere la vita sul pianeta, includendo il loro valore nelle transazioni private. La quantificazione del valore dei servizi ecosistemici è tuttavia materia complessa e si discosta dagli strumenti economici classici.

Come ovviare a questo problema e riuscire a dare un valore concreto al capitale naturale?

Se vogliamo pervenire a una valutazione corretta delle risorse ambientali e dei servizi che forniscono, rendendo tangibile l’enorme contributo che offrono, dobbiamo innanzitutto definire meglio il concetto di ‘valore’. Da qui la teoria economica ha elaborato il concetto di Valore Economico Totale (VET), dato dalla totalità dei beni e dei servizi che un determinato ecosistema può produrre a favore dell’uomo. Il VET si compone di due principali categorie: il valore d’uso e il valore di non uso. Il valore d’uso dipende essenzialmente dalla possibilità di ottenere un beneficio personale tramite un’interazione fisica con il bene.

Il valore d’uso si compone di:

Il valore di non uso ha a che fare essenzialmente con la componente altruistica del comportamento umano e si compone di:

Il valore economico totale di un ecosistema sarà quindi dato dalla somma di tutte le componenti che lo costituiscono. Come si può intuire, l’attribuzione di un valore economico concreto diventa più complessa a mano a mano che ci si sposta dai valori d’uso a quelli di non uso.

Un esempio interessante in proposito è la stima dell’intero valore delle aree protette Natura 2000 in Lombardia svolto durante il progetto LIFE+ Gestire.

Metodi di stima del VET

La valutazione dei servizi ecosistemici è un processo articolato poiché articolati sono i servizi da valutare e i metodi disponibili per la loro valutazione. Negli anni, sono state sviluppate e perfezionate numerose metodologie di valutazione volte ad ottenere un risultato monetario del VET (Figura 1). Da un punto di vista operativo, l’Identificazione del metodo più adatto dipende dalla tipologia di servizio oggetto di valutazione, dalla finalità della stima e dalla disponibilità quali-quantitativa di dati e informazioni.

Figura 1: Quadro sintetico dei principali criteri e metodi per la stima del valore economico dei servizi ecosistemici.
Fonte: modificato da Mavsar & Varela, 2014

Generalmente si distinguono due diversi approcci a cui sono riconducibili diverse metodologie.

Il primo raccoglie i metodi basati sull’analisi dei valori di mercato di riferimento. In questo caso è possibile utilizzare il valore monetario di beni o servizi uguali o analoghi a quelli considerati. Questo si verifica per alcuni servizi di approvvigionamento quali prodotti alimentari e legname. Ad esempio, il valore dei funghi di un bosco che vengono raccolti e consumati direttamente dai residenti, può essere quantificato con il loro valore mercantile, ovvero con la spesa che i residenti stessi dovrebbero sostenere per acquistarli.
Nel caso in cui non esista un mercato diretto a cui fare riferimento, è possibile utilizzare metodi basati sui ricavi che il produttore dei servizi riceve o sui costi che egli deve sostenere per assicurare tali servizi. Ad esempio, la funzione di fitodepurazione svolta da una siepe in prossimità di un
appezzamento coltivato potrà essere quantificata considerando il costo da sostenere per ottenere un risultato analogo tramite un impianto di depurazione delle acque.

Il secondo approccio raccoglie i metodi basati su mercati ipotetici dove viene simulato quale potrebbe essere il comportamento dei consumatori al variare della disponibilità e del prezzo del bene. Questi si applicano nel caso in cui non esista un mercato reale di riferimento. A seconda che il valore attribuito al bene venga direttamente chiesto ai fruitori o che sia desunto dal loro comportamento reale si distinguono i metodi a preferenze espresse (metodi diretti) da quelli a preferenze rivelate (metodi indiretti).
I metodi diretti mirano a raccogliere in maniera diretta le preferenze – in termini di disponibilità a pagare per un determinato servizio – mediante interviste e questionari. Un esempio è rappresentato dal metodo della valutazione contingente che, tramite l’utilizzo di questionari, si basa sulla simulazione di un mercato ipotetico dove è richiesto a dei soggetti interessati quanto sarebbero disposti a pagare per continuare a fruire del bene oggetto di valutazione o, in alternativa, quanto sarebbero disposti ad accettare per rinunciarvi.
Un esempio di metodo indiretto è invece il metodo del costo di viaggio, utilizzato diffusamente per stimare il valore di servizi ricreativi e turistici offerti da aree naturali protette a partire dai costi sostenuti dai visitatori per raggiungerlo ed eventualmente soggiornarvi.

Gli approcci qui presentati sono strumenti preziosi nelle mani dei policy maker che possono utilizzarli all’interno di processi decisionali e garantire così la conservazione delle risorse naturali, il benessere umano e la prosperità economica. Se usati nel modo giusto, possono guidare azioni volte a mantenere e incrementare le strutture naturali, così da garantire nel tempo la loro capacità di erogare servizi indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo.

Bibliografia:

Amato, G., 2020. Valutare l’inestimabile: quanto vale la Natura? In: Quaderni di economia sociale 2020, pp. 50-53.

Masiero, M., Leonardi, A., Polato, R., Amato, G., 2017. Pagamenti per Servizi Ecosistemici. Guida tecnica per la definizione di meccanismi innovativi per la valorizzazione dei servizi idrici e la governance ambientale. Etifor Srl e Università di Padova.