L’obiettivo è incentivare e regolamentare le attività di rimozione del carbonio e di riduzione delle emissioni dal suolo

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Nel febbraio 2024 (e successivamente nell’aprile 2024) il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE hanno raggiunto un’intesa preliminare sulla proposta di Regolamento per l’istituzione del Carbon Removals Certification Framework (CRCF), il primo quadro volontario dell’Unione per la certificazione degli assorbimenti (o rimozioni) di carbonio.

La rimozione del carbonio atmosferico e la riduzione delle emissioni dal suolo – come afferma l’ultimo report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change – sono attività indispensabili per combattere la crisi climatica e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

 

Figura 1

Percorso dell'UE verso una prosperità economica duratura e la neutralità climatica, 1990-2050 (fonte: eur-lex.europa.eu)

Il campo di applicazione del Regolamento

Le attività interessate da questo Regolamento sono suddivise in 3 tipologie:

  1. Stoccaggio permanente del carbonio attraverso tecnologie industriali. Queste includono quelle pratiche o processi che catturano e immagazzinano il carbonio atmosferico o biogenico per diversi secoli, come la produzione di bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio (BECCS), la cattura diretta e lo stoccaggio del carbonio dall’aria (DACCS), e l’uso del biochar.
  2. Carbon farming. Queste attività comprendono la cattura e lo stoccaggio temporaneo del carbonio atmosferico in serbatoi biogenici e la riduzione delle emissioni dal suolo svolte per un periodo di almeno 5 anni, attraverso pratiche come “l’imboschimento, il rimboschimento e il miglioramento della gestione forestale, l’agroforestazione, l’uso di colture intercalari e colture di copertura; la conversione di terreni coltivati o di aree lasciate a maggese in prati permanenti; il ripristino di torbiere e zone umide”
  3. Stoccaggio del carbonio in prodotti legnosi di lunga durata, come le costruzioni in legno, per un periodo minimo di 35 anni.

Gli obiettivi del Regolamento europeo

Il Regolamento mira a creare uno schema valido a livello comunitario, armonizzando le varie iniziative nazionali di diversi Stati Membri finora sviluppatesi in maniera indipendente e operanti con criteri e metodi di controllo disomogenei.

In particolare, il Regolamento identifica 3 obiettivi: 

  1. Assicurare l’alta qualità delle attività di assorbimento del carbonio e riduzione delle emissioni dal suolo all’interno dell’UE. Questo obiettivo mira a garantire maggiore integrità ambientale e trasparenza nel mercato dei crediti di carbonio, contrastare i fenomeni di greenwashing e promuovere la fiducia degli stakeholders coinvolti, riducendo al contempo i costi amministrativi della certificazione.
  2. Creare nuove opportunità economiche per l’industria e i gestori delle risorse agricole e forestali. Le unità certificate possono essere valorizzate economicamente attraverso schemi di finanziamento pubblico e privato; vantaggi commerciali derivano inoltre dalle scelte dei consumatori volte a premiare pratiche rispettose dell’ambiente.
  3. Aumentare la resilienza degli ecosistemi agricoli e forestali. Per le attività di carbon farming questo comporterà contestualmente la generazione di benefici significativi per la biodiversità e altri servizi ambientali.

I criteri di qualità per la certificazione

Gli assorbimenti di carbonio e le riduzioni di emissioni nel suolo devono soddisfare determinati requisiti per poter essere certificati nell’ambito del quadro di certificazione proposto dall’Unione Europea. 

Devono infatti produrre un impatto positivo per il clima, essere conformi a criteri di qualità definiti dalla Commissione Europea ed essere verificati tramite audit di parte terza indipendenti, condotti da organismi di certificazione al fine di garantire la credibilità e l’affidabilità del processo di certificazione.

I criteri di qualità includono la quantificazione accurata e scientificamente robusta degli assorbimenti di carbonio o delle riduzioni di emissioni dal suolo, eseguita in modo pertinente e comparabile; l’addizionalità, in base a cui le attività implementate per la generazione di benefici netti per il clima (addizionalità ambientale) ed essere realizzate grazie all’effetto incentivante della certificazione (addizionalità finanziaria); la garanzia di stoccaggio a lungo termine del carbonio; e infine la sostenibilità, secondo cui le attività implementate non devono arrecare danni significativi all’ambiente (principio del DNSHDo No Significant Harm) e al contempo essere potenzialmente in grado di generare co-benefici per più obiettivi di sostenibilità, quali: mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi; uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine; transizione verso un’economia circolare; prevenzione e controllo dell’inquinamento.

Il contesto italiano e il contributo di Etifor

In concomitanza con la proposta di Regolamento europeo, l’Italia sta sviluppando diverse iniziative per l’avvio di un mercato volontario dei crediti di carbonio regolamentato a livello nazionale, al fine di assicurare trasparenza al settore, garantendo un’elevata qualità degli assorbimenti di carbonio.

Il 21 aprile 2023, la legge n.41 ha ufficialmente istituito presso il CREA il Registro nazionale dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale. Questa iniziativa ha l’obiettivo di incentivare quelle pratiche di gestione sostenibili e addizionali rispetto a quanto previsto dalla normativa di settore, in grado di stimolare l’assorbimento di carbonio all’interno degli ecosistemi agricoli e forestali. 

La destinazione d’uso di tali crediti riguarderà il diretto utilizzo o la vendita sul mercato volontario nazionale, per compensare le emissioni proprie o di terzi e ottemperare agli impegni che l’Italia ha assunto in ambito internazionale in materia di assorbimento delle emissioni di gas serra  (è per ora escluso invece il loro impiego nei mercati EU-ETS e CORSIA che invece si basano su adempimenti obbligatori da parte di alcuni settori industriali ad alte emissioni e nel comparto dell’aviazione).

La valorizzazione di tali assorbimenti di carbonio all’interno del mercato volontario permetterebbe quindi il ricorso a fondi privati, che si affiancherebbero ad altre iniziative di carattere pubblico (come la Politica Agricola Comunitaria con le sue pratiche agro-ecologiche, come gli Ecoschemi).

Per le modalità di certificazione degli assorbimenti prodotti e le regole relative alla gestione del registro nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), si attende ora l’adozione ufficiale delle Linee Guida nazionali – oggetto di un apposito decreto interministeriale del MASAF e del MASE, previa intesa in sede di Conferenza Stato/Regioni e di un successivo provvedimento del MASAF. E’ tuttavia da sottolineare che tali linee guida al momento sono state redatte solamente per il settore forestale, in virtù delle esperienze in ambito operativo e di ricerca già maturate in Italia per questo settore.

A tal proposito, anche Etifor ha apportato un importante contributo, partecipando negli anni al Nucleo Monitoraggio Carbonio del CREA per la stesura e revisione del Codice Forestale del Carbonio, che è stato un importante input per la redazione delle Linee Guida attualmente in fase di approvazione.

E il lavoro non finisce qui. Stiamo lavorando a fianco dei partner CREA, Università di Padova, FSC, Regione Lombardia, Comune di Luvinate, Walden, ERSAF ed ETICAE, all’interno dell progetto europeo #LIFE ClimatePositive, dedicato alla promozione di meccanismi di finanziamento innovativi per proprietari e gestori forestali basati sulla remunerazione dei servizi ecosistemici, tra cui il carbonio. Il progetto si propone come strumento empirico per l’applicazione e il perfezionamento di un sistema di certificazione dei crediti di carbonio trasparente e di qualità su scala nazionale, fungendo da campo di prova per l’applicazione delle Linee Guida italiane e del futuro Regolamento europeo sui Carbon Removals.

Scopri di più sul progetto LIFE ClimatePositive: https://www.lifeclimatepositive.it/