Un momento cruciale per il settore agroalimentare del Brasile per promuovere la deforestazione zero
Foto: Renaldo Matamoro (Unsplash)
Il nuovo regolamento europeo sulla deforestazione ha sollevato molte critiche nel settore produttivo del Brasile. Le principali contestazioni riguardano il carattere unilaterale del regolamento e la sua sovrapposizione a legislazioni nazionali, argomenti che potrebbero generare grosse discussioni all’interno dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (“World Trade Organisation – WTO”). Queste contestazioni, inoltre, generano insicurezza e ritardano le decisioni che devono essere prese in Brasile, mentre i produttori di altri Paesi diventano sempre più competitivi. È necessario, quindi, comprendere a fondo il regolamento, i suoi meccanismi e le opportunità che ne derivano.
Le aziende importatrici si stanno già muovendo per adeguarsi alle nuove linee guida europee. D’ora in poi, le catene di approvvigionamento più trasparenti e con il minor rischio di deforestazione diventeranno più attraenti. Di conseguenza, i produttori che sapranno adattarsi più rapidamente aumenteranno notevolmente la loro competitività. Questo ha un impatto sproporzionato sui piccoli agricoltori, che hanno meno capacità finanziarie, strategiche e comunicative per intraprendere questo tipo di trasformazione.
Il documento, provvisoriamente concordato tra il Parlamento e il Consiglio europeo nel dicembre 2022, afferma che le azioni per sostenere i produttori – soprattutto quelli piccoli – nel rispettare i nuovi requisiti possono essere incluse come misure di mitigazione del rischio da parte delle aziende importatrici. Tuttavia, il testo non è chiaro su come questo sostegno possa essere applicato nella pratica. Inoltre, nel documento si parla della necessità dei Paesi europei di cooperare con quelli produttori – soprattutto con quelli classificati ad alto rischio di deforestazione e di violazione dei diritti umani – con l’obiettivo di affrontare congiuntamente le cause e sostenere la transizione verso una produzione priva di rischi.
In questo contesto, è importante che queste iniziative di sostegno e cooperazione si traducano in risorse concrete e accessibili per i produttori rurali. In aggiunta, è fondamentale capire come i produttori possano porsi come agenti attivi nell’attuazione del regolamento, per far sì che tali misure di sostegno siano operative.
Al di là della nuova legislazione, le aziende che importano materie prime ad alto rischio di deforestazione e di violazione dei diritti umani sono sottoposte a una costante pressione da parte della società e del mercato per mitigare questi rischi. Nel suo rapporto annuale pubblicato di recente, l’organizzazione internazionale Global Canopy analizza gli impegni sociali e ambientali assunti dalle aziende con il maggior impatto sulla deforestazione tropicale. Il documento rivela che 241 aziende su 350 analizzate hanno adottato politiche per azzerare la deforestazione connessa ad almeno una delle materie prime utilizzate nella loro catena di produzione. Di queste 241, il 30% ha politiche di questo tipo per tutti i prodotti utilizzati.
Oggi sono in corso diversi progetti e iniziative per facilitare l’implementazione della normativa, mettendo in contatto il settore produttivo dei Paesi extraeuropei con aziende specializzate come Etifor che possono assistere in questa transizione. Per esempio, di recente Etifor è stata coinvolta nel programma Al-Invest Verde, finanziato dall’UE, per sostenere il settore forestale del Paraguay nel trovare nuove strategie che possano valorizzare in modo sostenibile le risorse forestali del paese.
Infine, per guadagnare competitività, il settore agricolo del Brasile deve organizzarsi collettivamente e istituire subito meccanismi di trasparenza e tracciabilità. Al contempo, sarà cruciale capire come cogliere le opportunità di partnership previste dal regolamento. Il momento attuale, ovvero quello che precede l’entrata in vigore della legge, è un punto di snodo per il settore agricolo brasiliano, che dovrà riuscire a non rimanere indietro nella corsa alla deforestazione zero.