Capire il valore del suolo per difendere i servizi ecosistemici e rigenerare i territori

Ogni volta che il suolo perde fertilità, struttura o biodiversità, perdiamo anche i servizi invisibili ma fondamentali che garantiscono la nostra sicurezza alimentare, la qualità dell’acqua e la stabilità del clima. Il degrado del suolo è un processo silenzioso ma devastante, spesso sottovalutato. Capirne le cause, gli effetti e, soprattutto, saperne quantificare gli impatti sui servizi ecosistemici è il primo passo per rigenerare i territori e costruire paesaggi più resilienti.
Cosa si intende per degrado del suolo?
Il degrado del suolo è un processo di deterioramento che compromette le funzioni ecologiche, produttive e regolative del suolo. In pratica, significa che il suolo perde la sua capacità di fornire servizi ecosistemici fondamentali, come l’approvvigionamento di cibo, la filtrazione dell’acqua, il sequestro del carbonio e il supporto alla biodiversità. Secondo l’ONU, ogni anno circa 24 miliardi di tonnellate di suolo fertile vengono perse, aggravando fenomeni come fame, desertificazione e crisi climatica.
Quali sono le cause del degrado del suolo?
Le cause del degrado del suolo sono molteplici e interconnesse. Tra le principali troviamo:
- Erosione dei suoli dovuta a piogge intense o vento, spesso accentuata da deforestazione e agricoltura intensiva.
- Inquinamento del suolo da sostanze chimiche, pesticidi o rifiuti industriali.
- Compattazione e perdita di struttura per eccessivo calpestio o uso di macchinari pesanti.
- Salinizzazione legata a irrigazioni mal gestite.
- Cambiamento di uso del suolo come l’urbanizzazione o la deforestazione.
Tutti questi fattori riducono la capacità del suolo di sostenere la vita e i cicli naturali, contribuendo al più ampio degrado ambientale e alla desertificazione.
Quali sono le conseguenze del degrado del suolo?
Le conseguenze del degrado del suolo si riflettono su scala ecologica, economica e sociale. Alcuni impatti principali:
- Diminuzione della fertilità agricola, con calo delle rese e insicurezza alimentare.
- Perdita di biodiversità vegetale e animale.
- Maggiore frequenza di eventi estremi come alluvioni e frane.
- Rilascio di CO₂ e perdita di capacità di sequestro del carbonio.
- Spostamenti di popolazioni e aumento dei conflitti per l’uso delle risorse.
Un suolo degradato diventa anche più vulnerabile all’inquinamento e perde la capacità di assorbire le acque piovane, aggravando i rischi legati al clima.
Come quantificare gli impatti del degrado del suolo sui servizi ecosistemici
Per affrontare in modo efficace il degrado del suolo è fondamentale comprenderne le conseguenze sulla fornitura dei servizi ecosistemici, come la regolazione del ciclo dell’acqua, la fertilità o il sequestro del carbonio. Etifor parte da una valutazione economica della perdita o riduzione di questi servizi per stimare l’impatto complessivo del degrado.
Attraverso metodologie scientifiche e strumenti multidisciplinari, è possibile quantificare in termini economici il valore dei servizi ecosistemici compromessi e valutare il danno generato dal degrado del suolo. Questo approccio consente di rendere visibili e misurabili costi spesso nascosti, offrendo a enti pubblici e gestori del territorio una base solida per pianificare interventi rigenerativi, prioritizzare le aree più vulnerabili e orientare le scelte politiche in chiave responsabile.
Degrado del suolo e agricoltura: un legame profondo
L’agricoltura intensiva, se non gestita in modo sostenibile, è una delle principali cause del degrado del suolo. Pratiche come la monocoltura, l’uso massiccio di fertilizzanti chimici o il sovrasfruttamento dei terreni accelerano il processo. Tuttavia, il settore agricolo è anche uno dei più colpiti: un suolo degradato produce meno, è più vulnerabile alla siccità e comporta costi maggiori per chi lo coltiva.
Modelli virtuosi di gestione del suolo in agricoltura: il caso di Verderosa Farm
Per contrastare il degrado è necessario promuovere modelli agricoli rigenerativi, capaci di ripristinare la salute del suolo e i suoi servizi ecosistemici. Un esempio concreto è Verderosa Farm, un’azienda agricola che adotta pratiche come il pascolo rigenerativo, la tutela dei prati stabili e la conservazione della biodiversità.
Questo approccio dimostra che è possibile un’agricoltura produttiva e insieme Nature Positive, che cura il suolo invece di impoverirlo. Un modello replicabile anche da altri agricoltori e sostenibile per le amministrazioni pubbliche che vogliono investire in territori resilienti.
Valutare per rigenerare: il ruolo della valutazione economica dei servizi ecosistemici
Il degrado del suolo non è solo una questione ecologica, ma anche economica. Quando il suolo perde la capacità di fornire servizi come la regolazione idrica, la fertilità o il sequestro del carbonio, si generano costi nascosti per la collettività. Attribuire un valore economico a questi servizi è fondamentale per riconoscerne l’importanza e orientare le decisioni verso pratiche di gestione sostenibile.
Etifor offre un servizio specializzato di valutazione economica dei servizi ecosistemici, che consente a enti pubblici e gestori del territorio di quantificare i benefici forniti dagli ecosistemi. Attraverso metodologie scientifiche e dati concreti, è possibile integrare il valore del capitale naturale nelle politiche di pianificazione e nelle strategie di rigenerazione del suolo.