Tutto quello che c’è da sapere sul mercato dei crediti di carbonio e i suoi benefici.
Con il Protocollo di Kyoto è stato istituito un sistema per regolare le emissioni di gas serra basato sullo scambio di quote di emissione: il mercato del carbonio. Tale strumento è stato in seguito confermato con l’Accordo di Parigi, in linea con l’obiettivo sottoscritto dagli stati membri europei di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il mercato del carbonio infatti stimola da un lato la riduzione delle emissioni e dall’altro lo sviluppo tecnologico sostenibile al fine di contrastare la crisi climatica.
Che cosa sono i crediti di carbonio e come funzionano
Nel mercato del carbonio la moneta di scambio sono i crediti di carbonio (carbon credits), ovvero dei certificati equivalenti a una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita.
Il credito di carbonio viene generato attraverso la realizzazione di un progetto che riduce o rimuove emissioni di CO2. Esempi di questi progetti includono la sostituzione di tecnologie energeticamente inefficienti con tecnologie più moderne ed efficienti, la produzione di energia rinnovabile ad esempio attraverso impianti fotovoltaici o attività di riforestazione.
È fondamentale che i crediti vengano certificati da uno standard di verifica indipendente e che un ente terzo (revisore) convalidi che le riduzioni siano state correttamente misurate e contabilizzate.
I crediti generati vengono poi riportati in un registro dei crediti di carbonio, un sistema digitale che tiene traccia di tutte le transazioni, dalla loro creazione alla compensazione finale. Il registro contiene informazioni come la quantità di CO2 ridotta o rimossa, il luogo del progetto, l’ente certificatore e il periodo di validità.
Una volta certificato, il credito può essere scambiato e acquistato. Questo avviene, ad esempio, quando un’azienda, non potendo ridurre ulteriormente le proprie emissioni, decide di compensare l’impatto restante acquistando crediti di carbonio.
Quando il credito viene utilizzato per compensare le emissioni, viene “annullato” o “ritirato” dal registro. Ciò garantisce che lo stesso credito non possa essere venduto o utilizzato più volte, registrando ufficialmente la compensazione delle emissioni.
Il mercato dei crediti di carbonio: obbligatorio, nazionale e volontario
All’interno del mercato di carbonio ogni parte è autorizzata a rilasciare una pre-assegnata quantità di gas serra (quote di emissione, misurate con i carbon credits) che può vendere o scambiare con altri paesi che hanno superato i loro limiti.
Ad esempio, un paese con una limitazione delle emissioni può guadagnare unità di riduzione delle emissioni nel mercato del carbonio attraverso un progetto di rimozione delle emissioni in un’altra parte.
Il mercato dei crediti di carbonio non è unico, ed è regolamentato all’interno di tre principali settori:
- Istituzionale (Compliance): è l’unico mercato regolato obbligatorio per quelle aziende che hanno degli obblighi di riduzione delle loro emissioni. In Europa il mercato istituzionale è il cosiddetto EU ETS, Emission Trading System, sistema europeo di scambio di quote di emissione per l’industria e l’aviazione.
- Nazionale: ne fanno parte i mercati regolati a livello statale. Non tutti gli stati membri ne hanno uno. Le aziende che non rientrano nei vincoli dell’ETS, ma che intendono entrare nel mercato del carbonio, sono tenute ad afferire al mercato nazionale qualora presente.
- Volontario: convivono diversi strumenti volontari, ai quali le aziende possono afferire quando non hanno un obbligo di legge, perché non rientrano nell’EU ETS, né fanno parte di uno stato membro con mercato nazionale riconosciuto. Gli strumenti volontari sono protocolli internazionali. I più famosi, per citarne alcuni, sono VSC-Verra, Gold Standard, Plan Vivo che lavorano con i crediti di carbonio e FSC-ES che invece lavora con le dichiarazioni (claims) ambientali di impatto positivo.
Crediti di carbonio e dichiarazioni ambientali
Per certificare la rimozione di CO2 che avviene da parte delle foreste è possibile individuare due strumenti: le dichiarazioni ambientali e i crediti di carbonio. In entrambi i casi c’è sempre una parte, come ad esempio un’azienda, che sponsorizza i progetti forestali che generano le rimozioni certificate. Le dichiarazioni ambientali non sono trasferibili, ma vengono allocate con sponsorizzazione diretta, a differenza dei crediti che sono negoziabili all’interno del mercato, in quanto acquistati da investitori e rivenduti.
Sia per le dichiarazioni ambientali che per i crediti di carbonio deve essere presente un ente certificatore. Nel caso delle dichiarazioni però, l’ente – ad esempio FSC – verifica non solo la rimozione di CO2 effettuata dagli alberi, ma tutti i 5 Servizi ecosistemici, ovvero la regolazione del ciclo idrico, la conservazione della biodiversità, del suolo e i servizi ricreativi, pertanto lavora sul benessere totale della foresta.
Il nostro contributo
Noi di Etifor supportiamo le aziende nella rimozione della CO2 attraverso progetti di riforestazione, conservazione e impianto di nuove foreste. Grazie alla nostra esperienza e alle certificazioni internazionali, garantiamo che ogni progetto generi impatti ambientali positivi e misurabili, contribuendo non solo alla riduzione delle emissioni, ma anche alla tutela della biodiversità e degli ecosistemi.