Regole di monitoraggio, rendicontazione e verifica per garantire l’alta qualità degli assorbimenti di carbonio e contrastare il greenwashing.

Con 448 voti a favore, 65 contrari e 114 astenuti il 21 novembre il Parlamento europeo ha approvato il primo schema volontario di certificazione degli assorbimenti di carbonio a livello europeo.

Lo schema stabilisce regole di monitoraggio, rendicontazione e verifica (MRV) per garantire l’alta qualità degli assorbimenti di carbonio, contrastando il greenwashing:  strategie di comunicazione o di marketing che presentano come ecosostenibili le proprie attività, occultandone in realtà l’impatto ambientale negativo.

Questo schema si propone quindi di complementare – e non sostituire –  gli imprescindibili impegni europei di riduzione dei gas climalteranti, contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 (Legge Europea sul Clima).

Con tale strumento l’Europa mira a facilitare e accelerare la diffusione di progetti di sequestro di carbonio, promuovendo la trasparenza e creando fiducia tra gli stakeholders. Lo schema dovrà infatti essere in linea con gli standard internazionali e verrà istituito un Registro Europeo accessibile al pubblico per evitare il rischio di frodi e doppio conteggio. 

Tra le attività oggetto della normativa si distinguono 3 macro categorie, diverse per permanenza del carbonio stoccato e co-benefici generati: 

  •  “Carbon Removal” per lo stoccaggio geologico
  •  “Carbon Farming” per agricoltura e attività forestali
  • Carbon Storage in Product” per i prodotti legnosi di lunga durata

Questioni aperte

Il voto del Parlamento europeo fa seguito all’accordo raggiunto dai Paesi Membri dell’UE il 17 novembre, rendendo ora possibile l’avvio dei negoziati per finalizzare la legge.

Alcune questioni restano però ancora aperte. Non è ben definito il ruolo e i requisiti che si applicano al settore forestale (e ancor meno a quello agroforestale), con conseguenze concrete sull’incentivo a canalizzarvi potenziali risorse e sostenere una gestione responsabile. Inoltre, non è del tutto chiaro come gli schemi nazionali esistenti potranno iscriversi e trovare spazio nel costituendo schema europeo.

La strada da percorrere è quindi ancora molto lunga, ma Etifor si sta già impegnando per fare la sua parte.  Un esempio è il progetto LIFE ClimatePositive, sviluppato insieme ai partner CREA, Università di Padova, FSC, Regione Lombardia, Comune di Luvinate, Walden, ERSAF ed ETICAE, che si propone come strumento empirico per l’applicazione ed il perfezionamento di un sistema di certificazione dei crediti di carbonio trasparente e di qualità su scala nazionale, fungendo da campo di prova per il futuro regolamento europeo.