Scopri come l’integrazione tra alberi, colture e allevamento può migliorare la sostenibilità e la produttività agricola

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Agroforestazione: cos’è, a cosa serve e perché è un’opportunità per le aziende agricole

La FAO definisce l’agroforestazione come una pratica innovativa che combina agricoltura e selvicoltura, offrendo numerosi vantaggi sia ambientali che economici. In questo articolo, esploreremo in dettaglio cos’è l’agroforestazione, i suoi obiettivi, i benefici che apporta e presenteremo alcuni progetti di successo in Italia.

 

Che cosa si intende per agroforestazione

L’agroforestazione è una pratica di gestione del territorio che integra coltivazioni agricole, piante legnose perenni e, in alcuni casi, lallevamento di bestiame sullo stesso appezzamento di terreno. Questa combinazione mira a creare sistemi produttivi più sostenibili e resilienti, sfruttando le interazioni positive tra le diverse componenti dell’ecosistema. 

La componente forestale dell’ecosistema, migliora la fertilità del suolo attraverso la caduta delle foglie che si decompongono, fornendo nutrienti essenziali alle colture agricole. Inoltre, gli apparati radicali complessi e articolati delle piante legnose aiutano a prevenire l’erosione superficiale del suolo e a mantenere l’umidità, creando un microclima più favorevole per le piante coltivate.

A cosa serve l’agroforestazione?

L’agroforestazione ha l’obiettivo di ottimizzare l’uso del suolo, aumentando la produttività e la sostenibilità delle attività agricole. Integrando alberi e arbusti nelle aree coltivate, si possono ottenere diversi benefici:

  • Diversificazione delle produzioni: oltre ai prodotti agricoli tradizionali, alberi e arbusti possono fornire legname, frutta, noci e altri prodotti forestali non legnosi, creando ulteriori fonti di reddito per l’azienda agricola.
  • Miglioramento della qualità del suolo: le radici contribuiscono a stabilizzare il terreno, riducendo l’erosione superficiale e migliorando la struttura del suolo, contribuendo al contrasto alla desertificazione. Inoltre, alcune specie arboree sono in grado di fissare l’azoto atmosferico, arricchendo il terreno di nutrienti.
  • Conservazione e aumento della biodiversità: la presenza di diverse specie vegetali crea habitat per numerose specie animali, favorendo un equilibrio ecologico e contribuendo alla conservazione della fauna locale.
  • Resilienza ai cambiamenti climatici: la componente forestale dell’ecosistema sequestra anidride carbonica, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

 

I vantaggi dell’agroforestazione

L’adozione di pratiche agroforestali offre numerosi vantaggi:

  • Benefici ambientali: l’integrazione di piante legnose, siano essi alberi o arbusti, nei sistemi agricoli migliora la qualità dell’aria e dell’acqua, aumenta la biodiversità e contribuisce alla conservazione degli ecosistemi naturali.
  • Vantaggi economici: la diversificazione delle produzioni consente agli agricoltori di accedere a nuovi mercati e di ridurre la dipendenza da una singola coltura, aumentando la stabilità economica dell’azienda.

Sostenibilità sociale: l’agroforestazione può creare opportunità di lavoro nelle aree rurali e promuovere pratiche agricole tradizionali, rafforzando il tessuto sociale e culturale delle comunità locali.

Alcuni numeri da uno studio dell’Università degli studi di Padova

Ricerche dell’Università degli Studi di Padova compiute su un’area dimostrativa in provincia di Rovigo, hanno dimostrato che, nei primi quattro anni dall’impianto, la resa del frumento tenero in prossimità di filari di pioppo è aumentata fino al 28% rispetto alla resa lontana dai filari alberati. 

Questo incremento è attribuito alla maggiore disponibilità di nutrienti, come l’azoto, che le radici degli alberi recuperano dagli strati profondi del suolo, e alla protezione microclimatica offerta dagli alberi stessi (ad esempio ombreggiamento e controllo della temperatura). Inoltre, la presenza di alberi ha contribuito a migliorare la qualità delle colture: nel caso del frumento, è stato osservato un trend di aumento del contenuto proteico del chicco.

Questi dati suggeriscono che l’agroforestazione non solo ottimizza l’uso delle risorse naturali, ma può anche migliorare la qualità e la quantità delle produzioni agricole, rendendo le aziende più resilienti ai cambiamenti climatici e alle fluttuazioni del mercato. 

Alcuni progetti agroforestali in Italia

In Italia, diversi progetti stanno dimostrando con successo l’efficacia dell’agroforestazione. Ecco alcuni esempi promossi da Etifor:

  • Bosco Cinque Querce: Situato sulle colline del comune di Siena, questo progetto prevede la trasformazione di un’area incolta e a elevato rischio di erosione ai margini di un querceto in un modello di gestione ecologica. Dal 2023, sono state piantate oltre 2.000 nuove piante, tra cui più di 30 specie arboree e arbustive edibili come pero, melo, sambuco e prugnolo, corbezzolo, ginepro. Sullo stesso terreno sono state piantate ben 5 specie diverse di quercia e altre specie forestali. Questi interventi mirano a risanare le aree abbandonate, ridurre l’erosione del suolo e aumentare la biodiversità, creando una food forest che offre benefici ambientali, economici e sociali.
  • Mezzaluna della Biodiversità: Questo progetto, situato sui Colli Berici a Vicenza, prevede la creazione di un’area agroforestale che combina la coltivazione di specie autoctone con la conservazione degli habitat naturali. In particolare il progetto prevede l’applicazione dell’antica tecnica della vite maritata, ovvero la coltivazione della vite con sostegni vivi, di altre piante (non pale di legno o di cemento). Viticoltura e foresta entrano così in sinergia, preservando anche un importante patrimonio culturale agronomico. L’obiettivo è promuovere un’agricoltura sostenibile che favorisca la biodiversità e offra nuove opportunità economiche per la comunità locale.
  • Bosco dei Sette Cieli: Sui monti di Palermo, questo progetto prevede la creazione di una foresta commestibile pensata per prevenire gli incendi. Con l’impianto di 40 specie diverse di alberi, circondate da una siepe in grado di smorzare i forti venti e rallentare così l’avanzata del fuoco, si mira a imitare i cicli naturali e migliorare la fertilità del terreno. Questo bosco fornirà cibo in modo sostenibile, offrirà rifugio a numerosi insetti e piccoli animali e contrasterà l’erosione del suolo e gli incendi boschivi. Questo progetto è di natura agro-silvo-pastorale, tra qualche anno, quando le piante si saranno affermate, a Bosco dei sette cieli è previsto il pascolo di capre. 

I nostri servizi

Etifor supporta aziende agricole e gestori di terreni nell’adozione di pratiche agroforestali attraverso una consulenza tecnico-scientifica che offre supporto nella progettazione e implementazione di sistemi agroforestali personalizzati, tenendo conto delle specificità del territorio e degli obiettivi dell’azienda.