PERCHÉ INVESTIRE IN FORESTE?

Hai mai pensato a un investimento che generi un ritorno sia per te che per la natura, contribuendo alla conservazione della biodiversità, la transizione climatica e lo sviluppo della bioeconomia? Hai mai pensato che proprio le nostre foreste possano rappresentare un investimento innovativo e vantaggioso in questo senso?

Acquistare boschi e foreste ha da sempre rappresentato un investimento immobiliare strategico ai fini del mantenimento del capitale e generazione di un reddito da parte di famiglie e imprese, anche in Italia. Al di là di questo, negli ultimi decenni all’interno del mondo della finanza si è iniziato a guardare alle foreste come asset d’investimento strategico. I primi esempi di investimenti finanziari in foreste furono promossi, negli anni ’80 dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, da fondi pensione e fondi assicurativi  per diversificare i propri investimenti e minimizzare il rischio di perdite. Oggi, a livello globale, il capitale finanziario investito nelle foreste ammonta a oltre 100 miliardi di dollari.

Ma perché le foreste sono un investimento strategico?

Oltre alle caratteristiche intrinseche di un investimento immobiliare in terreni, le foreste hanno una capacità unica di preservazione del capitale. Infatti, le foreste possono essere considerate a tutti gli effetti delle fabbriche e, al tempo stesso, dei magazzini – la proprietà di una foresta, infatti, implica sia la produzione del legname, il cui valore aumenta man mano che gli alberi crescono, sia la sua conservazione in loco, mantenendo la flessibilità di scelta rispetto al momento di utilizzazione e vendita, che può essere stabilito tenendo conto delle condizioni di mercato.

Inoltre, dal punto di vista finanziario, l’inclusione di investimenti forestali all’interno dei portafogli d’investimento offre almeno altri due vantaggi.

  • In primo luogo, la riduzione della componente di rischio all’interno del portfolio d’investimento, derivante dalla bassa correlazione dei tassi di rendimento degli investimenti forestali con quelli delle classi di attività tradizionali. Questa caratteristica risulta dalla natura stessa di questa classe di attività: la crescita biologica degli alberi, che è la principale componente del rendimento e che ha un legame debole o inesistente con le condizioni macroeconomiche e dei mercati finanziari (“Gli alberi non leggono il Financial Times” scriveva un noto giornalista americano).
  • Inoltre, va considerata la capacità degli investimenti forestali di proteggere il portfolio dagli effetti dell’inflazione, grazie alla capacità di mantenere e incrementare il loro valore nel medio-lungo periodo e grazie all’alta correlazione con l’andamento generale dei prezzi al consumo.
COME SI DEFINISCE UN INVESTIMENTO FORESTALE?

Un investimento forestale può essere definito come un’allocazione di capitale finanziario in un asset reale, che consiste nell’acquisizione e nella gestione attiva di una foresta (o di un titolo che abbia come sottostante questa attività) con l’obiettivo di ottenere un ritorno finanziario.

Il ritorno finanziario deriva essenzialmente da quattro componenti:

  • la crescita biologica degli alberi che producono legname (generalmente la più importante componente di ritorno);
  • l’aumento del valore dei terreni forestali gestiti attivamente e responsabilmente;
  • l’aumento, nel medio-lungo periodo, del prezzo del legname e dei prodotti derivati. La domanda di legname è stimata a crescere di oltre il +30% da qui al 2030. Questa crescita è determinata da un lato da un’evoluzione nelle abitudini di consumo, che tendono ad orientarsi verso prodotti a basso impatto ambientale (si veda l’evoluzione dell’industria edile), e dall’altro dalle politiche per la bioeconomia, che favoriscono una transizione verso sistemi produttivi ed energetici basati su materiali di origine biologica, come appunto il legname e le biomasse.
  • la valorizzazione degli altri prodotti e servizi delle foreste. Negli ultimi anni, infatti, il commercio di legname non è più la sola e unica finalità, ma i modelli d’investimento si sono aperti anche alla valorizzazione e commercializzazione di altri prodotti e servizi innovativi, quali i prodotti forestali selvatici (funghi, tartufi, selvaggina, etc.), i servizi turitico-ricreativi ma anche la capacità di cattura e conservazione della CO2. Questo spesso rientra nel termine tecnico di Higher and Better Uses (HBU)

Scopri di più consultando i report ECOSTAR dedicati ai mercati dei servizi ecosistemici.

GESTIONE RESPONSABILE CERTIFICATA E IMPATTI POSITIVI MISURABILI

Oggi tutti sappiamo che le foreste svolgono un’importante fondamentale di cattura e conservazione della CO2, ma questo non è l’unico servizio ambientale che forniscono: esse rappresentano l’habitat per la maggior parte della biodiversità terrestre, conservano le proprietà del suolo e del ciclo idro-geologico. Inoltre, le foreste assumono un ruolo cruciale anche per lo sviluppo socio-economico, fornendo occupazione, materie prime e cibo.
Un aspetto essenziale per chi investe nel quadro degli investimenti sostenibili e responsabili è la possibilità di misurare e verificare gli impatti positivi generati dall’investimento, e in questo senso, il settore forestale si colloca a un livello molto avanzato. Già dai primi anni ’90, infatti, con l’affermarsi del concetto di gestione forestale sostenibile a livello istituzionale, il settore ha visto nascere e sviluppare un numero rilevante di strumenti per misurare e garantire l’applicazione del concetto di sostenibilità e responsabilità alla gestione forestale. A livello globale, oggi si contano più̀ di 50 tra standard, protocolli di qualità e sistemi di rating applicabili agli investimenti forestali per garantirne la sostenibilità ambientale e riducendo i rischi di natura tecnologica, legale, reputazione e sociale (per approfondire).

In Italia, lo strumento più diffuso e riconosciuto è rappresentato dallo standard di certificazione di gestione forestale responsabile del Forest Stewardship Council® (FSC®). Inoltre, grazie alla recente Procedura sui Servizi Ecosistemici di FSC (FSC-PRO-30-006 V1-0) è possibile identificare, misurare e verificare con un controllo di parte terza gli impatti positivi della gestione forestale responsabile su 5 categorie di servizi ecosistemici: cattura e conservazione della CO2, conservazione della biodiversità, conservazione del suolo, servizi idrici e servizi turistico-ricreativi. Per saperne di più su, visita la pagina dedicata.

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LUCIO BROTTO
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