Come può la finanza tradizionale contribuire agli obiettivi di ripristino e tutela della biodiversità?



    • UNIVERSITY OF LIMERICK (Irlanda)
    • STICHTING NATURALIS BIODIVERSITY CENTER (Paesi Bassi)
    • GOETEBORGS UNIVERSITET (Svezia)
    • THE QUEEN’S UNIVERSITY OF BELFAST (Regno Unito)
    •  UNIVERSITEIT MAASTRICHT (Paesi Bassi)
    • RAINNO IDIOTIKI KEFALAIOUCHIKI  (Grecia)
    • IST-ID ASSOCIACAO DO INSTITUTO SUPERIOR TECNICO (Portogallo)
    • SARAJEVSKA REGIONALNA RAZVOJNA AGENCIJA SERDA (Bosnia ed Erzegovina)
    • UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA (Italia)
    • Deloitte & Touche (Ireland)
    •  The Institute of Bankers in Ireland
    •  SUSTAINABILITY LITERACY TEST (Francia)
    • INTERNATIONAL LIFE SCIENCES INSTITUTE (Belgio)

La natura è essenziale per la nostra sopravvivenza e la qualità della vita nelle nostre società dipende direttamente e indirettamente dall’ambiente naturale, dalla sua biodiversità e dai servizi ecosistemici.

D’altro canto, il sistema finanziario globale sembra avere il solo obiettivo di ottimizzare il rendimento economico senza però considerare i suoi impatti secondari, contribuendo così alla perdita di biodiversità su larga scala e avvicinando la nostra biosfera al collasso. Sotto diversi aspetti, le nostre vite quotidiane sono influenzate dalle istituzioni e dai mercati finanziari. Basti pensare che le scelte di finanziamento delle imprese, i prodotti di prestito e assicurativi, gli investimenti delle imprese pubbliche e la gestione degli asset hanno un impatto sui prodotti che consumiamo, su dove e come viviamo, sul nostro accesso all’energia, al cibo e ai servizi di trasporto e su dove conserviamo i nostri risparmi. Tocca alle istituzioni e agli intermediari finanziari dirigere e indirizzare il flusso di capitali all’interno della rete del sistema finanziario.  

Ma come limitare gli impatti ambientali e sociali di questo meccanismo? Il Green Deal dell’UE e la tassonomia della finanza sostenibile (SFT) forniscono un punto di partenza per reindirizzare i flussi finanziari verso attività economiche nature-positive.

Il progetto

In questo senso, il progetto BioFin utilizzerà un approccio multi-attore per generare impatti positivi attraverso un Dashboard basato su dati scientifici. Questo sarà uno strumento di supporto decisionale finanziario verso un futuro nature-positive. Il Dashboard, inoltre, garantisce un metodo unificato per classificare le nature-based solutions e guidare le strutture di governance e gli strumenti finanziari e commerciali associati. Fornirà una tecnologia e un sistema unico per identificare i fattori trainanti e i limiti all’ attuazione della Tassonomia della Finanza Sostenibile (TSF), mettendo in discussione le teorie e le pratiche esistenti che complicano gli investimenti nelle nature-based solutions (NBS) e attivando nuovi modelli di business e approcci per reindirizzare il flusso di finanziamenti verso la protezione e il ripristino della biodiversità.

 Costruito con e per sei gruppi chiave: ecologi, scienziati dei dati, esperti di finanza e contabilità, cittadini, fornitori di soluzioni basate sulla natura (NBS) e investitori (istituzioni finanziarie, società non finanziarie (NFC), imprese statali, il Dashboard  aiuterà gli attori ad affrontare le sfide del finanziamento su larga scala e a sviluppare, replicare, estendere e rafforzare gli investimenti nature-based, contribuendo alla costruzione di un pianeta più sostenibile, resiliente e sano e sostenendo le ambizioni di ripristino della biodiversità dell’UE.

Il nostro contributo

Etifor parteciperà allo sviluppo del Dashboard interattivo delle soluzioni basate sulla natura nell’ambito del progetto. In particolare, Etifor contribuirà ad arricchire il panel di buone pratiche, consentendone quindi la replicabilità, con tre progetti che hanno visto lo sviluppo di meccanismi finanziari innovativi:

  • BIOCLIMA, un modello di partenariato pubblico-privato per sostenere gli investimenti nelle aree protette in Lombardia;
  • LIFE Brenta 2030, che ha visto il risultato di un PES (Payment for Ecosystem Services) per la tutela della biodiversità e la conservazione delle risorse idriche;
  • Assistenza allo sviluppo di Crediti di Sostenibilità nel contesto del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano.