Come proteggere, ricostruire e dare valore alle nostre foreste?
Gli eventi estremi che colpiscono il nostro patrimonio forestale stanno diventando la norma, basti pensare alla tempesta Vaia del 2018 o agli incendi di quest’estate. Questo contesto ci spinge a riflettere sugli obiettivi, le modalità e le risorse (umane e finanziarie) necessarie per fronteggiare questo nuovo scenario che interessa la principale “infrastruttura verde” italiana: le nostre foreste.
“Da Vaia all’emergenza bostrico: come proteggere, ricostruire e dare valore alle nostre foreste?” è l’occasione per condividere, in una prospettiva interdisciplinare, i dati sui danni alle foreste, i risultati delle ricerche e le buone prassi amministrative e gestionali che tentano di dare una risposta a come affrontare i recenti problemi causati, anche dal bostrico, alle foreste del nord-est.
L’evento, organizzato dal Dip. TESAF dell’Università degli Studi di Padova in collaborazione con Etifor | Valuing Nature e con la Fondazione Giovanni Angelini – Centro Studi sulla Montagna, darà inoltre la parola agli operatori del settore, valorizzando i risultati del progetto VaiaFront e l’attività di ricerca dei Young scientists for Vaia.
Il convegno prevede un numero limitato di posti in presenza e una diretta streaming. Se desideri partecipare di persona seleziona il biglietto “in presenza” e recati, poco prima delle ore 15 di martedì 16 novembre 2021, presso l’Aula I. Nievo del Palazzo del Bo’ a Padova.
Non sei riuscito a partecipare? Guarda il video della conferenza!
EMERGENZA BOSTRICO - COSA FARE
Il bostrico è un coleottero naturalmente presente nelle foreste che predilige l’abete rosso, ma che può attaccare anche altre specie, quali il larice, l’abete bianco e il pino silvestre. L’insetto scava delle gallerie sotto la corteccia portando in poco tempo alla morte dell’albero, che si secca dopo aver perso gli aghi e la corteccia. Solitamente il bostrico sceglie alberi deboli e fragili, possibilmente schiantati o spezzati, e l’abbondanza di legno causata dalla tempesta ha rappresentato un terreno fertilissimo per la sua riproduzione. Quando gli alberi morti e danneggiati iniziano a deperirsi troppo, la popolazione dell’insetto è ancora alta e inizia quindi ad attaccare alberi sani, creando danni ingenti ai popolamenti forestali che si erano salvati. Si passa così da una situazione di equilibrio ad un’epidemia di bostrico.
Le criticità messe in moto dall’epidemia sono: espansione dei focolai nei prossimi anni, soprattutto in considerazione della fragilità dei soprassuoli superstiti; ampliamento delle superfici denudate su interi versanti ripidi con conseguente accentuazione dei fenomeni di dissesto idrogeologico e di instabilità del terreno; ripercussioni sulla sicurezza dei sentieri e sull’aspetto estetico-paesaggistico, quindi sulla fruibilità del territorio; progressivo depauperamento della risorsa legno ed effetti di scompenso sulla pianificazione forestale futura, ovvero si taglierà meno e si tratterà di legname di minor valore, aspetto che peserà sulle economie locali fino al 60% di introiti in meno rispetto ai valori pre-Vaia; aumento del rischio di sviluppo dell’infestazione , qualora si presentassero condizioni favorevoli al bostrico, quali siccità prolungata e ulteriori schianti.
Ovviamente non esiste un’unica soluzione applicabile a tutti i contesti per contrastare questa epidemia. Per questo Etifor ha deciso di utilizzare il portale wownature.eu per supportare attivamente i proprietari di alcuni dei terreni colpiti sui quali è urgente intervenire. Vuoi scoprire di più e contribuire direttamente? Visita la pagina www.wownature.eu/bostrico-foreste-vaia.