(LaPresse) Aumenta l’efficienza decisionale, formativa e relazionale, ottimizza i tempi e le modalità del lavoro altrui anche durante la pandemia, risolve conflittualità e, soprattutto, fa stare bene le persone in azienda. È il “Good Vibe Manager”, una nuova figura professionale che ibrida altre già esistenti, anche se poco note e utilizzate nel panorama aziendale italiano, come quella del facilitatore, del moderatore, del design thinker, del team builder, del coach e persino dell’animatore. A introdurla ufficialmente, nel 2020, è stata Etifor, società spin-off dell’Università di Padova impegnata su scala globale in progetti pubblici e privati di valorizzazione del patrimonio naturale e caratterizzata dalla missione di migliorare il rapporto tra uomo e natura. L’impatto principale di questo efficientamento è sul cost saving e nel primo anno di sperimentazione l’aumento di efficienza nella produttività è stato calcolato pari al 7,5%. «Il Good Vibe Manager ci ha aiutati in termini di condivisione delle scelte e benessere dei dipendenti», spiega Alessandro Leonardi, amministratore delegato di Etifor.
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