Certificazione ambientale bis alla Magnifica

CAVALESE. Poco meno di 2 milioni di tonnellate di CO2 vengono accumulati ogni anno dalle foreste di Fiemme della Magnifica Comunità, corrispondente all’anidride carbonica emessa ogni anno da più di...


Luciano Chinetti


CAVALESE. Poco meno di 2 milioni di tonnellate di CO2 vengono accumulati ogni anno dalle foreste di Fiemme della Magnifica Comunità, corrispondente all’anidride carbonica emessa ogni anno da più di 325 mila persone. È uno dei dati più significativi emersi dallo studio sul rinnovo della certificazione ambientale FSC® (Forest Stewardship Council®), a conferma di una gestione delle proprie risorse ambientali e forestali che rispetta i più alti criteri di sostenibilità ambientale riconosciuti a livello internazionale. Dopo la prima certificazione avvenuta oltre 20 anni fa, l’ente millenario ha deciso di fare un ulteriore passo avanti: dimostrare che il proprio patrimonio ambientale-forestale (di oltre 20 mila ettari di superficie), non solo è gestito in maniera sostenibile, ma che attraverso questo tipo di gestione vengono migliorati i servizi ecosistemici dei boschi. E ieri mattina nello storico palazzo a Cavalese ha avuto luogo la cerimonia di consegna della nuova certificazione ambientale da parte del dottor Marco Clementi, responsabile dei servizi di certificazione forestale Csi-Spa, per gli impatti gestionali positivi sui servizi ecosistemici dei propri boschi, con la valutazione di biodiversità, stock del carbonio, tutela delle acque, del suolo e dei servizi turistico-ricreativi.

Nei primi mesi del 2020 l’ufficio tecnico forestale della Magnifica Comunità di Fiemme, coadiuvata da Etifor (spin-off dell’Università di Padova), come ha relazionato Alex Pra ha quindi avviato l’iter di verifica dell’applicazione del relativo standard previsto da FSC Italia. L’incontro, guidato dalla giornalista Beatrice Calamari, è iniziato con il saluto dello scario Giacomo Boninsegna, che ha ricordato come grazie all’attenta gestione del patrimonio boschivo e ambientale l’ente mantiene elevatissimi livelli di biodiversità, favorisce la prevenzione dell’erosione del suolo mediante rimboschimenti (negli ultimi 20 anni sono stati rimboschiti oltre 400 ettari di bosco, corrispondenti a quasi 600 campi da calcio) e la salubrità delle acque. Il direttore dell’ufficio tecnico forestale della Magnifica Stefano Cattoi ha sottolineato che dopo la tempesta Vaia è stato avviato un nuovo approccio alle foreste e non solo dal punto di vista economico. La Magnifica, ha ricordato Cattoi, è stata tra l’altro tra i primi proprietari forestali in Italia ad avere quantificato con un metodo scientifico il benessere prodotto dai propri boschi.

Sono intervenuti anche Clementi e la dottoressa Maria Rita Gallozzi, che hanno sottolineato che l’ottenimento della certificazione di tutti i servizi ecosistemici va visto come un modello che apre la strada a una maggiore valorizzazione del ruolo multifunzionale delle foreste e soprattutto un punto di partenza per progettare la gestione forestale del futuro.













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